Assistenza, asili nido, trasporti La Provincia «chiama» i privati
Bilancio 2013 in calo del 3,1%. Meno risorse pubbliche, alcuni servizi saranno esternalizzati Il Pd: «L’esigenza c’è, ma attenzione ai modi». Imprese, nuove agevolazioni Irap a chi cresce e esporta
TRENTO. Se le risorse pubbliche diminuiscono (il bilancio 2013, il primo col segno meno, sarà di 4,5 miliardi, -3,1%), la Provincia «chiama» i privati. Lo farà su più fronti, come ha spiegato ieri il presidente Lorenzo Dellai nella sua relazione al consiglio sulle linee guida della manovra finanziaria.
Più privato. Innanzitutto per quanto riguarda i servizi. È vastissimo il campo che oggi è in gran parte occupato dall’ente pubblico e che domani potrà aprirsi al privato: si va dalle prestazioni sociali, l’assistenza (pensando in particolare al nuovo assegno di cura per i non autosufficienti), la prima infanzia (asili nido), i trasporti, la manutenzione del territorio e delle infrastrutture, la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale anche a fini turistici. Il pubblico si ritirerà da quei servizi che le minori risorse non gli consentono più di garantire e la Provincia spera in questo modo di creare anche nuovi posti di lavoro in particolare per giovani imprenditori. «La creazione di reddito e di occupazione - ha detto Dellai - non può contare più solo sulle attività tradizionali e sulle pur fondamentali start up tecnologiche, l’innovazione non è solo tecnologica ma interessa sempre più anche l’area sociale». Il tema è stato subito raccolto ieri dal capogruppo del Pd Luca Zeni, che chiede però prudenza: «È giusto risvegliare una cultura d’impresa che inTrentino è poco sviluppata per la forte presenza pubblica. Coinvolgere i privati nei servizi risponde a un’esigenza vera, ma dobbiamo capire come si intende farlo, se seguendo il modello lombardo o altro».
Ma il coinvolgimento dei privati riguarderà anche gli investimenti, la realizzazione e gestione di opere pubbliche attraverso il project financing. E sulla finanza mista si basa il nuovo fondo sovrano (alimentato da risorse provinciali, fondi pensione e altri soggetti) che la giunta provinciale propone per sostenere progetti di investimento sul territorio: «Uno strumento pensato oggi ma destinato a diventare essenziale nel medio-lungo periodo - ha ricordato il governatore - per compensare la progressiva riduzione delle risorse pubbliche».
Fisco: nuove agevolazioni alle imprese. In un contesto economico difficile (con la disoccupazione al 5,9%, un Pil in calo dell’1,3% nel 2012 e una crescita che nel 2013 si stima solo dello 0,6%), la Provincia punta ad attenuare la pressione fiscale usando la leva a propria disposizione. Per il 2013 e il 2014 saranno prorogate le agevolazioni Irap già in vigore (con un impatto annuo di circa 80 milioni) e per ridurre il carico sulle imprese ne arriveranno di nuove, «per le aziende che crescono, innovano, esportano e si aggregano», spiega Dellai, «e per incentivare i contratti di solidarietà espansivi (orario di lavoro e paga ridotti per i lavoratori anziani in cambio di giovani assunti).
Welfare e tariffe. Confermati il reddito di garanzia e gli interventi di sostegno per chi perde il lavoro e in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali che attende il sì del governo sarà rilanciato l’apprendistato per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. La Provincia cercherà di non inasprire la pressione sulle famiglie, ma alcune tariffe aumenteranno anche se i cittadini pagheranno in base alla loro condizione economica (Icef). Dellai ha poi confermato gli altri cardini della manovra: accelerare il piano di miglioramento della pubblica amministrazione per arrivare al risparmio di 120 milioni all’anno, ampliamento delle gestioni associate dei servizi comunale attraverso le Comunità di valle, aggiornamento delle opere pubbliche in base a criteri di selettività e sobrietà. Il tutto in un quadro finanziario in cui le manovre dello Stato peseranno per oltre il 30% sul bilancio della Provincia: 1.266 milioni nel 2012 e 1.359 nel 2013, oltre ai 32 milioni di concorso al patto di stabilità per i Comuni.
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