Assegno unico, presentate 34 mila domande  

Il 90% valutate idonee per un totale impegnato di 63 milioni. La fetta principale alle famiglie per il sostegno dei figli


di Andrea Selva


TRENTO. Sono 34.400 le domande per l’assegno unico presentate dal 9 ottobre ad oggi ai 180 sportelli presenti sul territorio provinciale. Di queste, 30.500 sono state considerate idonee, pari a quasi il 90 per cento. Ma secondo le previsioni della Provincia il numero è destinato a crescere nel corso dei prossimi mesi fino a raggiungere le 39 mila domande. Le domande potranno essere presentate (con effetto retroattivo) fino al 30 novembre del 2018, ma è chiaro che la maggior parte dei nuclei familiari si è già attivata per poter percepire il sostegno al reddito prima possibile.

Intanto le statistiche provinciali rendono l’idea di come saranno utilizzati i fondi pubblici: il budget totale stanziato dalla Provincia è di circa 80 milioni, mentre finora ne sono stati impegnati 63,7. A chi sono andati? Per la maggior parte i fondi sono stati utilizzati per la famiglia (36,2 milioni), 19,2 milioni per il sostegno al reddito e altri 8,3 milioni sono impiegati nel capitolo delle invalidità.

I beneficiari dell’assegno sono in aumento rispetto alla situazione precedente, con circa 4.400 nuovi nuclei familiari che hanno avuto accesso al beneficio. Un aumento dei beneficiari che ha due motivazioni: la soglia Icef di accesso all’assegno è stata resa più agevole, con un aumento dell’indicatore di ricchezza da 0,13 a 0,16. Ma c’è anche un’altra spiegazione: secondo gli uffici provinciali il passaggio da un “assegno per i poveri” al concetto di “assegno unico” ha eliminato il cosiddetto “effetto stigma”. Ma c’è anche un effetto “trascinamento”: chi ha diritto all’invalidità può scoprire allo sportello di avere diritto anche al sostegno al reddito.

Le regole (e i calcoli) dell’assegno sono piuttosto complessi, ma il principio di accesso è uno solo: il reddito, anzi l’indicatore Icef. «Un sistema che garantisce una maggiore equità» spiega l’assessore Alessandro Olivi (che intervistiamo nel pezzo qui sotto) rivendicando che “con questo intervento abbiamo fatto davvero una cosa di sinistra”.

Ma quanto percepiscono i nuclei familiari che hanno diritto all’assegno unico? Non esistono scaglioni, ma somme calcolate situazione per situazione. La tabella che pubblichiamo qui sopra può comunque dare un’idea: per una coppia di pensionati (di cui uno non autosufficiente) l’assegno ammonta a quasi 3 mila euro all’anno. Probabilmente gli stessi anziani l’anno scorso si sarebbero “accontentati” dell’invalidità, ma quest’anno (con l’assegno unico) allo sportello hanno scoperto di avere diritto anche al sostegno al reddito.

L’esempio della famiglia con tre figli dimostra invece che anche famiglie numerose con redditi tutt’altro che miseri (65 mila euro lordi annui, icef 0,28) hanno diritto a un sostegno e ad agevolazioni sulle tariffe per il nido













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