Artigiani contro pompieri: «Ci togliete il lavoro»

Lettera di diffida del presidente De Laurentis ai vigili del fuoco volontari del Trentino: «Taglio piante, tubi rotti, rimozione neve: ci fate concorrenza»


di Leonardo Omezzolli


TRENTO. Una sorta di «lettera di diffida». E’ quella con la quale si chiede ai vigili del fuoco volontari di tutta la Provincia di non operare con le proprie macchine e attrezzature per i piccoli problemi quotidiani dei privati. Una lettera scritta di proprio pugno dal presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese, Roberto De Laurentis, per salvaguardare le piccole aziende che operano in quei settori nei quali, a volte, nei comuni o nelle frazioni trentine, spesso vengono interpellati proprio i vigili del fuoco locali. Parliamo di lavori di piccolo importo, dal taglio di piante e di arbusti, a tubature ostruite, a piccoli cedimenti o ancora allo spazzare la neve. È proprio quest’ultimo caso, la neve da togliere, ad aver sollevato la questione e ad aver portato alla luce il contenuto della missiva, spedita dall’associazione artigiani ormai circa un anno e mezzo fa.

L’evento scatenate è l’ultima nevicata che nell’Alto Garda ha creato difficoltà di gestione da parte delle amministrazioni di Riva ed Arco. Le opposizioni hanno cercato di capire quali fossero le difficoltà intercorse nella gestione dei rispettivi piani neve con apposite interrogazioni. Nel Comune arcense guidato da Alessandro Betta è pervenuta risposta scritta corredata da una dettagliata spiegazione del comandante dei vigili del fuoco di Arco Stefano Buonamico. «Ultimo parametro da considerare - si legge testualmente nella relazione - è la comunicazione pervenuta dalla nostra Federazione di Trento circa il divieto di svolgere attività in concorrenza con le aziende locali le quali, attraverso l’Associazione Artigiani hanno comunicato l’intenzione di procedere legalmente con i Corpi nel caso vi fossero i presupposti per tale irregolarità».

Roberto De Laurentis contattato per chiarimenti sulla vicenda precisa le intenzioni della missiva: proteggere le piccole aziende a fronte di numerose segnalazioni in cui i vigili del fuoco, contattati dai privati, svolgevano alcuni lavoretti con i propri macchinari sovvenzionati da fondi pubblici. «Mi sono trovato nella situazione di dover scrivere una lettera dai toni sostenuti - spiega De Laurentis - per mettere in chiaro che quei lavori fatti dai vigili del fuoco andavano contro l’interesse delle piccole aziende». «Ho scritto una lettera dura - continua il presidente degli artigiani - indirizzata al comandante provinciale affinché facesse cessare questo tipo di attività».

Per De Laurentis una concorrenza sleale, seppure a volte inconsapevole, ma che rischiava di creare un danno economico importante. «Il divieto - chiarisce il presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese - non riguarda l’urgenza e la calamità, ma solo quelle attività, appunto, non emergenziali». Dopo la missiva dei vertici degli artigiani, dalla Federazione centrale dei Vigili del Fuoco di Trento l’ordine è stato trasmesso a tutte le caserme e ai rispettivi comandanti.

L’assessore provinciale competente Tiziano Mellarini, con delega alla protezione civile, si è detto non a conoscenza della richiesta di De Laurentis e quindi dell’evoluzione di questa (quantomeno) insolita vicenda.

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