Arriva lo sportello contro le molestie
Abusi sul lavoro, i sindacati offrono un luogo di ascolto e di presa in carico: «Occorre uscire dall’ombra»
TRENTO. Sono più di cinquecentomila le persone (nella stragrande maggioranza donne) che nell'ultimo anno hanno subito molestie, aggressioni ed abusi sul posto di lavoro. Dati allarmanti che, emerge da un'indagine Istat, risultano ancora più gravi se si considera lo scarto tra violenze e denunce. Gli episodi non denunciati sarebbero infatti l'82,7%. Alla luce di questi dati, i sindacati hanno deciso di promuovere un progetto volto a contrastare il fenomeno.
Con l'imperativo “Diamo un taglio alle molestie!” infatti, le sezioni trentine di Cgil, Cisl e Uil si uniscono e lanciano “Smog”, un progetto volto a contrastare molestie e violenze di genere sul posto di lavoro. A partire dal 27 novembre, ogni lunedì dalle 14 alle 16, nelle sedi delle tre associazioni sindacali sarà attivo uno sportello dedicato a tutti i lavoratori e lavoratrici che vogliano attivarsi e chiedere aiuto. Spiega Silvia Bertola di Uil: “Smog non è soltanto l'acronimo di Sportello contro le molestie di genere, ma è anche un nome rappresentativo di come questi atteggiamenti siano un vero e proprio inquinamento della realtà lavorativa. Ad oggi rappresentano circa il 3% sul totale delle violenze di genere che vengono denunciate nella regione, ma siamo convinti che i dati siano molto più preoccupanti. Occorre lavorare per far si che le zone d'ombra, quelle situazioni in cui la violenza non viene ancora punita, escano allo scoperto”. Dello stesso avviso Claudia Loro, segretaria Cgil, che dice “Il progetto Smog è iniziato un anno fa con la firma del protocollo contro le violenze da parte di sidacati, associazioni datoriali e Provincia. Quello che vorremmo si realizzasse è la promozione di una cultura della parità e del rispetto sui luoghi di lavoro.
Chi si rivolgerà ai nostri sportelli troverà delle persone adeguatamente formate per offrire supporto dal punto di vista organizzativo, legale e psicologico”. Spesso infatti sono proprio una serie di resistenze psicologiche che impediscono alle vittime di denuciare. “Sono soprattutto le donne ad essere colpite da molestie o veri e propri episodi di violenza” continua Milena Sega di Cisl, “alcune categorie sono più a rischio di altre proprio perché la componente femminile è in netta minoranza e si trova quindi esposta ad un doppio rischio di attacchi: da parte di colleghi e/o superiori, e da parte dell'utenza; mi riferisco per esempio al settore dei trasporti. Altra categoria a rischio è inoltre quella delle badanti e di tutti coloro che svolgono il loro lavoro in case private, realtà nelle quali i sindacati hanno spesso difficoltà ad entrare”.
I sindacati si propongono quindi di essere parte attiva attraverso un lavoro di monitoraggio, segnalazione e comunicazione tempestiva, facendo degli sportelli Smog uno dei loro strumenti principali. Chiunque si rivolgerà agli sportelli potrà contare su una completa tutela della privacy garantita dal totale anonimato e su una presa in carico in vista di un percorso di tutela.