Anno accademico, cerimonia a rischio

L'inaugurazione potrebbe saltare per risparmiare ed evitare contestazioni


Jacopo Tomasi


TRENTO. Rischia di saltare l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Trento. La decisione sarebbe stata presa dai vertici dell'ateneo per motivi economici, ma c'è chi dice che l'obiettivo reale sia quello di evitare contestazioni anche alla luce del clima teso che si respira nell'ambiente accademico trentino, alle prese con la scrittura del nuovo Statuto. Il rettore, Davide Bassi, non si sbilancia. «Per ora - afferma - l'inaugurazione dell'anno accademico è rimandata».

Un indizio ulteriore sul fatto che la cerimonia possa essere cancellata arriva dalla notizia che i premi ai migliori laureati e dottori di ricerca dell'Università, che di solito venivano consegnati al termine dell'inaugurazione, saranno assegnati martedì prossimo, ad Economia, durante una manifestazione ad hoc. Bassi giustifica così la scelta. «Abbiamo separato questa cerimonia dall'inaugurazione dell'anno accademico perché vogliamo onorare i nostri studenti migliori. Negli anni scorsi, invece, eravamo stati costretti a consegnare questi premi in modo "barricadero"...».

Il rettore si riferisce alle contestazioni che hanno contraddistinto le ultime due inaugurazioni dell'anno accademico. Il 2 dicembre del 2009, a Giurisprudenza, c'era stato un blitz degli studenti di Trento Anomala. Il 25 novembre scorso, invece, un nutrito gruppo di studenti era riuscito ad occupare l'aula magna, bloccando la cerimonia e costringendo il rettore ad improvvisare un'inaugurazione in tono minore in un'altra aula, mentre i manifestanti venivano sorvegliati dalle forze dell'ordine. Il timore è che la protesta possa condizionare fortemente anche quest'anno l'inaugurazione dell'anno accademico.

Tra dimissioni (vedi Pascuzzi), petizioni e assemblee d'ateneo il clima è acceso. Il processo di "provincializzazione" dell'ateneo è entrato nel vivo con la scrittura del nuovo Statuto, il cui metodo è stato in più occasioni contestato da docenti, studenti, dottorandi e ricercatori che denunciano poca trasparenza. Tutto questo potrebbe sfociare in contestazioni che i vertici dell'Università, in un momento così delicato, vorrebbero evitare. Ufficialmente, però, il motivo della rinuncia sarebbe un altro. Ovvero: la decisione di contenere la spesa.

Il rettore, però, smentisce in parte questa motivazione e prende tempo. «C'è bisogno di badare a tutto, ma non siamo nelle condizioni di non poterci permettere una cerimonia di quel genere. Ripeto, per ora non abbiamo ancora deciso come e quando farla». Non c'è, però, molto tempo a disposizione, anche se è vero che nel 2008/2009 l'inaugurazione si svolse il 29 gennaio 2009 al teatro Sociale. Quest'anno, a quanto pare, l'inaugurazione non ci sarà e la decisione farà discutere. Se poi i vertici dell'ateneo dovessero ricredersi, è probabile che l'anno accademico venga "battezzato" nella nuova facoltà di Lettere, che però non sarà pronta prima della primavera 2012. E non s'è mai visto un anno accademico inaugurato tra marzo e aprile.













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