Andalo: incastrato dal dna, ma il giudice lo assolve
Incastrato dal dna e accusato di aver messo a segno due furti, è stato assolto. Il giudice Serao ha trovato dubbi sulla colpevolezza di un uomo di origine croata
ANDALO. Incastrato dal dna e accusato di aver messo a segno due furti, è stato assolto. È successo a Trento dove il giudice Serao ha trovato ragionevoli dubbi sulla colpevolezza di un uomo di origine croata ma da tempo residente in Italia.
Lui era accusato di aver commesso due furti nel 2009 in altrettanti negozi di Andalo e Molveno (dove sono stati derubati un bar e un negozio di occhiali).
A lui gli inquirenti sono arrivati grazie al fatto che il dna trovato sulla bottiglia nell'auto con la refurtiva (auto che non è dell'imputato) è uguale e quello rilevato da un mozzicone di sigaretta che l'uomo avrebbe fumato tempo dopo, durante un controllo dei carabinieri.
La pm aveva chiesto una condanna a 5 anni e 15 giorni. Il giudice, però, lo ha assolto.