«Amianto killer», assolto l’ex dirigente
In appello ribaltata la sentenza: Cioffi non fu responsabile della morte per mesotelioma dell’operaio Paolino Tonidandel
TRENTO. Fernando Cioffi, ex presidente dell'Ospedalino degli Angeli di Trento, è stato assolto in corte d’appello dall’accusa di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme a tutela dei lavoratori per la morte di Paolino Tonidandel, l’ operaio manutentore di Fai della Paganella decdeduto a soli 67 anni, nel 2009, a causa di un tumore. La formula usata dai giudici di secondo grado per l’assoluzione di Cioffi è stata quella del «fatto non sussiste» e ora si attendono le motivazioni.
In primo grado l’ex presidente era stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento di 533mila euro per ciascuna delle due parti civili.
La causa penale era partita dopo la morte di Tonidandel, stroncato da un mesotelioma che, secondo l’accusa, era stato provocato dall'amianto che l'uomo aveva respirato rattoppando per anni il tetto in eternit dell’ Ospedalino e sagomando gli isolanti in amianto nella struttura degli Istituti ospedalieri, l'ente che allora gestiva gli ospedali. L’uomo aveva contratto la malattia diversi anni prima della morte, ma la vicenda era emersa più tardi, quando l’Inps aveva presentato una segnalazione per malattia absesto-correlata,
Inizialmente gli indagati erano sei, ma uno è deceduto durante l'inchiesta, altri due erano i responsabili dell'ufficio tecnico degli Istituti che, però, non erano competenti sulla manutenzione e il terzo è un ex presidente molto anziano che ha guidato gli Istituti per un breve periodo. Alla fine, sul banco degli imputati erano finiti solo due ex presidenti, Fernando Cioffi e Vittorio Fronza, anch’egli nel frattempo deceduto. Cioffi venne condannato in primo grado per il periodo compreso tra il 1979 e il 1981, quello in cui lui era presidente e Tonidandel aveva continuato a svolgere diligentemente i suoi compiti di manutentore. Nel 1996, per l’operaio era arrivata la pensione. Nel 2009, dopo sette terribili mesi di malattia, la morte.
Sulla morte dell'operaio, che aveva lavorato per l'ente Istituto ospedalieri Trento a partire dal 1969, il pubblico ministero Alessia Silvi aveva aperto un'inchiesta. Questo dopo la denuncia da parte della famiglia, assistita anche dall'Anmil che si era costituita parte civile.
Una vicenda giudiziaria fatta di perizie e di analisi con i due figli di Paolino Tonidandel che si erano a loro volta costituiti parte civile nel processo di primo grado affidandosi agli avvocati Andrea de Bertolini e Simona D’Arpino.
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