Ambientalisti: «Basta circonvallazioni»

Piano stralcio di Fassa, Mountain Wilderness presenta le osservazioni al Comun general: «Si sistemino i parcheggi»


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Fioccano le osservazioni al piano stralcio della mobilità di recente approvato dalla Giunta provinciale. Dopo la Sat di Moena è ora il turno dell’associazione Mountain Wilderness che allarga lo sguardo a tutta la valle. Ecco i punti salienti del lungo documento inviato al Comun general.

Marmolada. Mountain Wilderness è convinta che l’ipotesi di collegamento funiviario Alba – Passo Fedaia sia illogico e insostenibile dal punto di vista economico. «A nostro avviso – scrivono i tre coordinatori, Tessadri, Tavernar e Casanova - si deve intervenire unicamente sulla viabilità esistente con le necessarie opere per rendere la Ss 641 percorribile tutto l’anno. Da parte nostra sarà impedito in ogni modo un nuovo accesso a Punta Rocca. Siamo invece favorevoli ad un collegamento leggero, a quota più bassa, fra area sciabile trentina e quella veneta con semplificazione della rete impiantistica». Sì al recupero delle aree parcheggio, alla riqualificazione delle strutture presenti, alla definizione in tempi rapidi di una efficace pista ciclabile, all’avvio di un progetto Marmolada che unisca, integri, armonizzi gli obiettivi della zona bellunese con quelli dell’area trentina.

Strade e parcheggi. Prima le aree di sosta e poi, eventualmente, nuove strade. Questa la linea di Mountain Wilderness sulla viabilità di valle. «Nel piano – si legge - si programmano una serie di circonvallazioni pesantissime senza nemmeno chiedersi dove si getteranno oltre 700 mila metri cubi di materiali di scavo. Si accenna alla sistemazione dei parcheggi ma nel piano stralcio non esiste un solo progetto in questa direzione. E se per realizzare i parcheggi si dovesse ancora scavare»?

Metroland e Transdolomites. Gli ambientalisti sottolineano come il progetto Metroland sia irrealizzabile e non porti reale servizio alla comunità. «E’ un grave errore – spiegano - misurare la mobilità con il solo parametro della velocità: c’è bisogno di certezze negli orari, qualità del trasporto, tecnologia innovativa, ma specialmente fermate brevi e frequenti lungo tutto l’Avisio. In questo senso assume senz’altro credibilità il progetto avanzato dalla associazione Transdolomites. Associazione che si è sempre dimostrata aperta al confronto, alla flessibilità delle idee e delle proposte e che ha sempre cercato di convincere e non di imporre». Caldeggiato quindi l’inserimento nel piano del progetto della ferrovia Canazei – Fiemme – Val di Cembra, Trento.

Strutture sanitarie. Si denuncia l’assenza di qualsiasi accenno all’ospedale di Cavalese: «Non si può pretendere di fare turismo non offrendo, né agli ospiti, né ai residenti un servizio sanitario di alta qualità, con una specializzazione seria nella filiera pronto soccorso - ortopedia – traumatologia e riabilitazione».













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