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Allarme inquinamento a Santa Giustina

I vigili del fuoco di Tassullo, Taio e Cles sono intervenuti all’alba per bonificare una chiazza (pare) di idrocarburi


di Giacomo Eccher


SANTA GIUSTINA. San Silvestro di lavoro per i vigli del fuoco di Tassullo, Taio e Cles per bonificare il lago di Santa Giustina da una consistente chiazza inquinante, probabilmente di idrocarburi, notata al largo del lago nella zona verso la diga.

L'allarme è scattato alle prime luci del mattino da un addetto della Dolomiti Edison Energy che gestisce l'impianto che ha notato sulla superficie lacustre una grossa zona con riflessi arcobaleno, chiaro segnale di presenza di sostanze inquinanti. Subito è partita la telefonata al 115 e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Tassullo che, così come i dirimpettai di Taio intervenuti subito dopo, hanno in dotazione un gommone appositamente attrezzato per interventi d'emergenza sul grande invaso.

Vista l'ampiezza della chiazza, il comandante del vigili del fuoco di Tassullo Nicola Zambiasi che ha diretto l'operazione, ha chiesto anche il supporto dei colleghi di Cles e quindi dell'Appa di Trento per stabilire la natura dell'inquinamento e decidere le procedure di bonifica e smaltimento. Con gli appositi salsicciotti assorbenti in dotazione ai tre vari Corpi (poi richiesti anche ai permanenti di Trento data la vastità della chiazza), i gommoni hanno circoscritto la chiazza per raccoglierla in unica zona e quindi poterla bonificare.

«Un lavoro complicato dalla presenza di molte immondizie soprattutto nella parte a ridosso della diga: abbiamo trovato anche una mezza dozzina di barche semi affondate oltre a rifiuti di vario genere che mi auguro gli addetti all'invaso riescano a ripulire», spiega Zambiasi.

I pompieri, dopo aver circoscritto la chiazza, hanno impegnato gran parte del tempo a cercare, ispezionando le rive e le foci dei vari rivoli grandi e piccoli che alimentano il lago, per scoprire da dove poteva essere entrato l'inquinamento, ma non è stata trovata traccia.

Sul posto come detto anche i tecnici dell'Appa per stabilire l'esatta natura della chiazza galleggiante ed i carabinieri del nucleo mobile di Cles perché è partita la denuncia di inquinamento, per ora solo contro ignoti.













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