«All’ex Italcementi? Sopra la fiera mettiamoci lo stadio» 

La proposta del collettivo «Campomarzio» per l’area di Piedicastello: un quartiere multifunzione con centro commerciale, residenze, piazza e parcheggio. Collegato a via Verdi da una passerella



TRENTO. Con il loro progetto intendono dare un contributo al dibattito pubblico sulla riqualificazione dell’area ex Italcementi a Piedicastello (56mila metri quadri). In una visione unitaria e comprendendo anche la zona della Motorizzazione (17mila metri quadri). Loro sono quelli del collettivo Campomarzio, un sestetto di professionisti under 35, costituitosi nel 2012, che già negli scorsi anni aveva presentato idee e rendering per piazza Mostra e per un sistema di mobilità, il Ring, dal fondovalle alla collina. Loro sono gli architetti Michele Andreatta, Enrico Lunelli e Pietro Ambrosini, gli ingegneri Alessandro Busana e Daniele Cappelletti, la sociologa Teresa Pedretti. Ieri a Piedicastello il collettivo ha presentato un disegno articolato nel corso di un incontro nella sala pubblica di via Verruca. E l’idea senz’altro più originale, quella che probabilmente farà più discutere, già ieri si è iniziato, è quella di portare in destra Adige lo stadio da calcio, il Briamasco. Uno stadio, però, da realizzare sopra il polo fieristico, un centro commerciale, una serie di servizi per il quartiere. “Non è un’idea nostra – ha precisato Busana – L’abbiamo copiata da esempi che ci sono in Svizzera, Austria e a Belgrado, in Serbia. E’ un esempio di multifunzionalità che avrebbe l’effetto di liberare l’area attualmente occupata dal Briamasco che è senz’altro strategica”. L’altra idea forte è la realizzazione di quel Centro congressi che doveva essere costruito alle Albere e al cui posto fu edificata la biblioteca universitaria. Con la conseguenza che il Centro congressi si “porterebbe dietro” una struttura alberghiera ma anche residenzialità, possibilmente studentesca e cohousing. Una grande piazza di fronte alle ciminiere e un vasto parcheggio a raso (“liberando” quelli di piazzale Sanseverino e dell’ex Sit) completano il disegno di massima delineato dai professionisti. Al quale va aggiunta una passerella pedonale sull’Adige in asse con via Verdi. “Tre aspetti sono fondamentali – ha sottolineato Busana – La necessità di un disegno complessivo dell’area, di un masterplan, prima di qualsiasi progetto puntuale, il mix funzionale come strumento per evitare di creare nuove periferie e l’importanza di passare dalla teoria alla pratica nella limitazione del consumo del suolo. Se così non si facesse - ha proseguito - si sprecherebbe una grande occasione per riqualificare un’area strategica che è vicina sia alla tangenziale che al centro, che si trova a 1300 metri da piazza Duomo e ad altrettanti dal Muse”. L’obiettivo del progetto elaborato dal collettivo Campomarzio è quello di “far diventare Piedicastello realmente una parte della città. E’ per questo che abbiamo elaborato un progetto inserendoci in un dibattito finora stantio. Non vorremmo che Piedicastello venisse trasformata in un’altra, l’ennesima, periferia”.

(pa.pi.)













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