Alcol, in Trentino ragazzi a rischio già a undici anni
Secondo l'Osservatorio della salute aumentano i "binge drinkers", cioè coloro che bevono almeno 6 bicchieri consecutivi. E si abbassa l'età delle categorie a rischio
TRENTO. Un quarto dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che beve è a rischio; un quarto dei bevitori tra i 19 e 64 anni rientra nella categoria dei binge drinkers, cioè di coloro che calmano in poco tempo la loro sete d’alcol superando la soglia dei sei bicchieri (cinque per le femmine).
I dati allarmanti arrivano dall’osservatorio sulla salute e nel campo del consumo d’alcol la statistica è impietosa col Trentino. C’è l’aspetto tradizionale, è vero, e d’altra parte in una provincia che fa della produzione di vino una voce importante della propria economia non poteva essere immune dal consumo. Ma l’aspetto decisamente preoccupante è il modo in cui si consuma l’alcol e il coinvolgimento sempre maggiore e incontrollato dei giovani che, pare di capire, non hanno alcun criterio nell’affrontare il vino piuttosto che la birra. L’ultimo sondaggio rivela per il Trentino un leggero calo dei bevitori - tanto da risultare in perfetta media nazionale, addirittura dieci punti percentuali meglio di Bolzano. Quelli che aumentano, però, sono i cosiddetti consumatori a rischio. In questa categoria vengono classificate tre tipologie di bevitori: i binge drinkers, cioè coloro che in un tempo limitato consumano sei o più bicchieri d’alcolici (cinque bicchieri per le femmine); chi ha un consumo elevato settimanale; chi beve fuori pasto. Se in Trentino l’ultimo aspetto è abbastanza comune, il secondo molto spesso si identifica con il primo in quanto l’eccesso settimanale si concentra magari in una sola serata.
Il mese di aprile è dedicato all’informazione sui disastri provocati dall’alcol, soprattutto tra i giovani: la prima causa di morte tra gli under 29 è proprio legata al consumo di vini, birre e liquori. Da parecchi anni l’Azienda sanitaria e l’Associazione di mutuo aiuto hanno messo in pista l’iniziativa «Frena l’alcol». Dei volontari a bordo di un camper girano per la provincia e si fermano davanti a bar, discoteche o feste campestri per dare informazioni ai ragazzi. Ora vi saranno altri incontri e una nuova caccia ai volontari che vogliano diventare protagonisti tra i loro coetanei suggerendo loro il modo migliore per non farsi del male con l’alcol. «Nel 2009 - dice Francesca Cenname dell’Ama - abbiamo fatto 117 uscite, più diverse iniziative di incontro con i responsabili del servizio alcologia e con gli agenti della polizia, interviste radiofoniche e corsi per organizzatori di feste. Sul camper hanno ruotato 19 operatori volontari e abbiamo fatto una grande quantità di alcoltest: di più in estate quando eravamo presenti a feste canmpestri, sagre eccetera, un po’ di meno d’inverno davanti ai bar». Il progetto «Frena l’alcol» è di sensibilizzazione: i ragazzi che escono da feste o discoteche vengono invitati a prendere coscienza di cosa significhi mettersi al volante ubriachi, per esempio, o quali effetti provochi l’ebbrezza sul fisico. L’attenzione al problema in Trentino è molto alta. Lo dimostra anche il fatto che il tema è trattato all’interno di un dipartimento di promozione della salute, quando altrove invece si affidano solo ai servizi territoriali