Al Centro Bruno arriva la lettera di sfratto
L’immobile di Lung’Adige San Nicolò dovrà essere liberato entro un anno. La proprietà, Patrimonio del Trentino, ha la regia della riqualificazione dell’area
TRENTO. La festa per i dieci anni del Centro Bruno faceva scrivere nel 2016 agli attivisti che «la conquista di uno spazio a Piedicastello è stata il frutto di un riconoscimento materiale, e non meramente istituzionale, di rapporti di forza che nel corso degli anni siamo riusciti a cambiare in questa città». Ora quei rapporti di forza sono sempre più messi a rischio dal piano di riqualificazione dell’area ex Italcementi che comprende anche quella dove sorge la Motorizzazione e l’Opera Bonomelli. Compreso il Centro Bruno, appunto.
Patrimonio del Trentino, proprietaria dell’area in questione, ha recapitato una lettera al Centro, la cui sede si trova in Lung’Adige San Nicolò, tra il quartiere di Piedicastello e le due proprietà della Provincia (la Motorizzazione) e del Comune (l’Opera Bonomelli), nel bel mezzo di quello che sarà il progetto che ridisegnerà la destra Adige con il Centro espositivo, lo studentato, le residenze ed il parco. Nella lettera si informa quelli del Bruno che dovranno restituire l’immobile entro il giugno del 2019.
Gli si dà lo sfratto, anche se da Patrimonio del Trentino, pur confermando la lettera, si afferma che si sta ragionando su nuove possibilità di collocazione. Anche se, gli stessi interessati, non nascondono che più della lettera di sfratto, quello che determinerà il futuro del Centro sociale sarà il risultato delle elezioni provinciali.
E se qualcuno si fosse chiesto se il Bruno è ancora in attività, la conferma arriva dalla pagina Facebook che annuncia dopo la pausa estiva la ripresa dei programmi di animazione sociale e culturale.
Già sabato 15 settembre è in calendario una serata Hip Hop, organizzata dal coordinamento degli studenti medi di Trento e Rovereto, mentre sabato 29 settembre è la volta di un concerto punk rock con le band I Benders e Inedya. Non solo, dalla pagina Fb si lancia un appello per insegnanti e volontari disponibili a partecipare al progetto delle lezioni di italiano libere e gratuite. Una realtà, quella del Bruno, che continua ad aggregare un gruppo di attivisti trasversale, dagli studenti ai lavoratori (precari e non) con iniziative che comprendono le proposte culinarie della Biostera, la rassegna di cinema, l’orto dei Richiedenti Terra.
Certo, i tempi d’oro della sede di via Dogana, che accoglieva i visitatori in arrivo dalla stazione dei treni e delle corriere con il bellissimo murales di Omar Garcia sono un ricordo, come le serate nel parco dell’ex residenza studentesca Mayer. Allora il Centro aveva una visibilità e, di conseguenza, un ruolo di aggregazione per giovani e meno giovani oggi appannato. Ora, di là dall’Adige, la sua presenza è per forza di cose, meno evidente. E la lettera di sfratto potrebbe segnare l’inizio della fine.