Affitto «stracciato» per la nuova Whirlpool
Pubblicato il bando: a chi subentrerà la Provincia chiede in cambio investimenti (25 milioni in 7 anni) e occupazione (150 assunti in avvio)
TRENTO. Accesso allo stabilimento a costo bassissimo, in cambio di investimenti (almeno 25 milioni in 7 anni) e occupazione (150 lavoratori in partenza, che dovranno diventare almeno 250 a regime). È questa la formula - una prima assoluta, e non solo in Trentino - che la Provincia sperimenta per trovare un’azienda che prenda il posto della Whirlpool a Spini di Gardolo, chiusa nell’agosto 2014.
Il bando europeo per la reindustrializzazione del sito è stato pubblicato ieri sul portale di Trentino Sviluppo e sarà pubblicizzato, oltre che sulla Gazzetta ufficiale, anche su testate internazionali come il Financial Times, Les Échos, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Der Standard. Tempi stretti: 60 giorni per le offerte, perché questo sarà un test e non solo per l’ex Whirlpool. Lo hanno spiegato ieri il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi. «A due mesi dalla restituzione dell’immobile da parte di Whirlpool - ha detto Olivi - non ci sarà alcuna cessione dell’area, che consideriamo strategica per lo sviluppo di quel comparto strategico».
Azzerati i costi di ingresso. È un cambio di strategia quello messo a punto nel bando, costruito anche sulla base degli interessamenti registrati nell’ultimo anno, fuori e dentro il Trentino. L’area dunque rimarrà di proprietà della Provincia: l’immobile verrà messo a disposizione della nuova realtà industriale privilegiando la modalità dell’usufrutto (concesso per un periodo tra 20 e 30 anni al miglior valore di mercato offerto) e, in seconda battuta, della locazione (per almeno 6 anni con il diritto al rinnovo per altri 6). «Le aziende che hanno mostrato un interesse - ha spiegato Olivi - hanno rilevato che il loro problema oggi sono i costi di ingresso. Di qui la nostra scelta: non saremo noi a fissare un costo di accesso all’immobile, sarà il privato a fare un prezzo di utilizzo». L’ultimo affitto pagato dalla Whirlpool era di circa 2 milioni, «ma - ha spiegato Tosi - non è indicativo perché si trattava di un canone decrescente pattuito per convincere il gruppo a restare a Spini, ndr)». In questo modo il gruppo (potrà essere una singola azienda oppure un consorzio di imprese) che sceglierà di insediarsi a Spini non dovrà sostenere in fase di avvio forti investimenti sull’immobile, rischiando di esaurire così la propria disponibilità finanziaria nella messa a punto del contenitore.
Le richieste. Quello che risparmieranno sul canone, le aziende dovranno metterlo in investimenti. Questi i vincoli inseriti nel bando: obbligo di avvio dell’attività entro 12 mesi dalla stipula del contratto; impegno a effettuare investimenti sulla produzione (impianti, macchinari) per almeno 25 milioni di euro nei 7 anni successivi all’avvio dell’attività; obbligo di assunzione di almeno 150 unità lavorative annue entro un anno dall’avvio (con l’impegno ad assumere in via prioritaria i lavoratori dell’ex Whirlpool), che dovranno salire di ulteriori 50 entro i due anni successivi per arrivare ad almeno 250 (pari ai lavoratori in cassa integrazione) entro 7 anni, con il vincolo a mantenere per altri 5 anni questo livello occupazionale; impegno, infine, ad una costante attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità ambientale della produzione. Richiesta inoltre una forte valorizzazione dell’occupazione giovanile.
Il pacchetto di incentivi. Per promuovere l’investimento, la Provincia e Trentino Sviluppo fa leva sul «pacchetto» di agevolazioni e incentivi che il Trentino offre in questo momento alle imprese, un «pacchetto attrattività» che la Provincia punta a valorizzare nelle prossime settimane in modo strutturale. «Cambia la mission di Trentino Sviluppo - ha sottolineato ieri l’assessore Olivi - non sarà più aspettare le aziende ma promuovere quello che il Trentino mette loro a disposizione».
Si va dall’azzeramento dell’Irap per i primi cinque anni per le nuove aziende che si insediano in Trentino, agli sgravi Irap per chi mantiene o incrementa l’occupazione, il nuovo credito d’imposta per defiscalizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo, il fondo strategico per il credito, il sistema di garanzie dei consorzi fidi, i servizi e gli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori espulsi forniti dall’Agenzia del lavoro, i servizi di trasferimento tecnologico offerti dall’Università di Trento e dalla Fondazione Kessler, il sistema del credito bancario locale e i servizi per l’internazionalizzazione promossi direttamente da Trentino Sviluppo.
Agli incentivi trentini - viene ricordato nel bando - si aggiungono naturalmente quelli nazionali, ovvero 8 mila euro di sgravi all’anno (per tre anni) sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato. I prossimi due mesi diranno se saranno sufficienti per trovare un investitore.
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