Addizionale Irpef, Olivi e Cgil stoppano lo sconto provinciale
Il vicepresidente: «C’è già il bonus Renzi, ha senso sommare 8 euro al mese?». Il sindacato: «Meglio 14 milioni sul lavoro»
TRENTO. Ha senso aggiungere 8 euro di sconto sull’addizionale Irpef a chi già riceve il bonus del governo da 80 euro al mese? La domanda approderà domani sul tavolo della giunta provinciale, chiamata a deliberare la misura decisa a febbraio - taglio dell’addizionale regionale dall’1,23% allo 0,9% per chi ha un reddito fino a 28 mila euro - e poi sospesa in attesa di capire l’impatto della manovra statale sui conti provinciali.
Ora, assodato che la Provincia, diversamente da come era sembrato in un primo tempo, non dovrà pagare due volte il bonus del governo - non pagherà in termini di riduzione del gettito fiscale stimata in 60 milioni, ma solo come ulteriori accantonamenti chiesti da Roma - il presidente Ugo Rossi si era detto intenzionato a confermare la manovra trentina sull’addizionale.
Con il taglio dello 0,33%, il guadagno - su un reddito di 28 mila euro - sarà di circa 90 euro all'anno, poco più di 7 euro al mese. E per i redditi inferiori sarà naturalmente più basso.
Per la Provincia si tratta di uno stanziamento di 14 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 120 milioni già previsti sui vari fronti - 108 milioni di agevolazioni Irap per le imprese, 7 milioni di esenzione Tasi sugli immobili produttivi e 5 milioni per le detrazioni sulla prima casa - portando il conto totale degli sgravi fiscali per il 2014 a 134 milioni.
Aggiungere il bonus trentino a quello nazionale?, è oggi la questione. Il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi frena: «In giunta - anticipa - dirò che serve un surplus di riflessione. La mia non è una pregiudiziale, con il taglio dell’addizionale avevamo voluto dare un segnale di inversione di rotta sulle tasse, per sostenere i consumi delle famiglie. Ma il contesto è cambiato, il governo Renzi ha varato un bonus fiscale che vale 10 volte la nostra iniziativa, 80 euro al mese, e ha detto che intende renderlo strutturale per i prossimi anni. Ora mi chiedo se abbia senso sommare un nostro tassellino o se non sia più sensato che la Provincia investa quei 14 milioni, che non sono una somma di poco conto, su politiche complementari. Penso per esempio a ulteriori sgravi Irap per chi assume giovani, ad ammortizzatori sociali più efficaci, a rendere strutturale la Garanzia giovani».
Sulla stessa lunghezza d’onda la Cgil, che rilancia quanto i sindacati avevano già chiesto unitariamente alla giunta Rossi in aprile, alla luce del bonus Renzi: «Crediamo che sarebbe più utile impiegare queste risorse sul fronte degli ammortizzatori sociali e in particolare delle politiche attive del lavoro per i giovani e per i disoccupati». «Piuttosto - aggiunge Franco Ianeselli (Cgil) - si ragioni se mantenere lo sconto sull’addizionale per lavoratori autonomi e pensionati che non godono dello sconto fiscale del governo».
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