Il caso

Accoltellamento alla Residenza Fersina: l'opposizione attacca la giunta

Si accende il dibattito politico sull'aggressione alla Residenza Fersina: per la minoranza si tratterebbe di un problema di "accoglienza e integrazione", respinta la mozione sul tema dal Consiglio Provinciale 

 



TRENTO. In Consiglio Provinciale, con una risoluzione presentata dalle minoranze, si è parlato dell’episodio di violenza della scorsa notte, avvenuto alla Residenza Fersina di Trento: un ospite, 32enne marocchino, ha aggredito un connazionale ferendolo con una lama. 

Il giovane è tutt’ora ricoverato al Santa Chiara, mentre il 32enne è stato portato nel carcere di Spini di Gardolo. “L’aggressore si era reso già in passato responsabile di fatti simili, seppur meno gravi”, ha spiegato il Presidente della Provincia Fugatti, chiamato a relazionare sul tema. 

“Il soggetto aggredito è un richiedente asilo, già segnalato alla questura e al commissariato del governo, per diversi episodi che hanno coinvolto un gruppo minoritario di persone. Nell’ultimo mese si sono susseguite quotidianamente le chiamate alle forze dell’ordine, con le quali non è mai venuto meno il contatto, con riferimento ad aggressioni e continui danneggiamenti alla struttura”, ha concluso poi sul tema Fugatti. 

La risposta del Consiglio è stata di 18 voti contrati e 14 favorevoli alla risoluzione dalle minoranze, in cui si condannava “l’attuale modello di accoglienza e la mancata volontà di investire nell’inclusione”. Parlano invece di “una tragedia annunciata da mille segnali, che purtroppo sono stati ignorati" i capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale a Trento – Michele Brugnara, Andreas Fernandez, Francesca Fiori, Giovanna Flor, Alberto Pattini, Andrea Robol, Renato Tomasi e Federico Zappini.













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