A passeggio tra le Torri del Vajolet
La spettacolare impresa di due scalatori-funamboli. E ora tocca alla Marmolada
VAL DI FASSA. “Equilibristi” tra Delago, Stabeler e Winkler. È accaduto mercoledì, quando le Torri del Vajolet sono state teatro dell’ultima impresa dello slackline-rider pusterese Armin Holzer lo stesso che, dopo la “passeggiata” sulle Tre Cime di Lavaredo (2011), a 24 anni (2012) ha conquistato il Guinnes per la più alta traversata al mondo su una fettuccia a 5.000 metri d’altezza sul Muztaghata (Cina). Con lui, il 24 luglio sul Catinaccio, c’erano anche il californiano Braden Mayfield e Mattia Felicetti, 23 anni di Someda, maestro di sci, accompagnatore di territorio, membro del soccorso alpino di Moena nonché appassionato di slackline, sport (simile al funambolismo) con cui si esercita l’equilibrio camminando su una fettuccia piana di poliestere tesa tra due punti.
Chi inizia a far pratica con la disciplina (nata negli States negli anni Ottanta), di solito, si esercita nei parchi (pure di Fassa) a 50 centrimetri da terra. Ma nel caso di Holzer e compagni siamo all’università dello slackline, per preparazione sportiva e traguardi. «Armin e Braden - racconta Mattia, che ha fatto per lo più da assistente ai due - hanno scalato la Stabeler martedì per portare in quota l’attrezzatura, controllare attacchi e preparare ancoraggi.
Dopo la notte al Rifugio Re Alberto, mercoledì mattina Armin è salito sulla Stabeler da dove ha calato corde di sicurezza e slackline che io e Braden abbiamo poi fissato, con un particolare sistema, sulla Winkler». Tra queste due torri è stata tesa una fettuccia di 55 metri dove Armin e Braden (in sicurezza) hanno passeggiato un paio di volte, a centinaia di metri dalle rocce sottostanti. Mattia e Braden si sono poi spostati sulla Delago, dove (dalla Stabeler) è stata installata una slackline di 12 metri. «Armin l’ha attraversata cinque volte - dice Mattia che l’anno scorso ha condiviso una spericolata slackline col famoso rider sul Monte Piana - e si è talmente entusiasmato per panorama ed esperienza che l’anno prossimo tornerà sulle Torri. Non è esclusa poi, entro l’estate, una sua avventura in Marmolada. Una disciplina dove la mente fa la differenza».