Trento, 70 giornalisti olimpici guardano già ai Giochi 2026
Una piccola spilla per identificare l'unico club mondiale dei giornalisti olimpici: Sport Media 2026 Trentino Alto Adige Südtirol è nato all'Itas Forum di Trento
TRENTO. Una piccola spilla per identificare l'unico club mondiale dei giornalisti olimpici: Sport Media 2026 Trentino Alto Adige Sudtirol è nato all'Itas Forum di Trento con la partecipazione dei 70 giornalisti del Trentino Alto Adige che hanno raccontato nel corso della storia, sul campo, da privilegiati, le vittorie azzurre alle Olimpiadi. In particolare degli atleti delle due province Autonome di Bolzano e Trento.
Un sogno olimpico voluto e realizzato da Elmar Pichler Rolle, Alex Tabarelli e Diego Decarli con la vicinanza dagli amici Franco Bragagna e Gianfranco Benincasa i cui consigli sono risultati decisivi nel creare questo gruppo alla vigilia dei prossimi giochi invernali 2026 che vedrà protagonista anche il Trentino Alto Adige Sudtirol con i due siti olimpici della Valle di Fiemme (Sci nordico) e di Anterselva (Biathlon).
Il Sogno olimpico è da sempre legato alle gesta e alle imprese degli atleti ma in realtà esso è patrimonio più in generale di organizzatori, allenatori, tecnici, dirigenti, preparatori e arbitri. E per l'appunto anche i cantori cioè i rappresentanti dei Media capaci di raccontare i trionfi degli atleti con articoli, foto e servizi televisivi diffusi nel Mondo. Tra i 70 rappresentanti del mondo dei Media accreditati nella loro carriera ad una o più edizioni dei Giochi il record di partecipazione spetta ai colleghi Franco Bragagna e Rolly Marchi. Per decenni hanno decantato le imprese degli atleti regionali (e nazionali) che vantano un bottino di medaglie impressionante, soprattutto in campo invernale: con 17 medaglie d’oro il Trentino Alto Adige, con il suo milione di abitanti, si potrebbe collocare al 17.o posto del medagliere ognitempo dietro a un colosso qual è la Cina e davanti al Giappone.
Sport Media Day 2026 Trentino - Alto Adige Südtirol ha riunito a Trento chi ha vissuto e raccontato i Giochi in prima persona. Ecco la presenza dei campioni, tutti con al collo le medaglie olimpiche vinte in carriera. A cominciare dai quattro campioni olimpici locali: il Patriarca Franco Nones con l'ultima vera medaglia realmente d'oro (nel 68 De Gaulle fece aprire i forzieri di Francia per prelevare i lingotti d'oro con cui realizzarle) e poi Giorgio Vanzetta, Matteo Anesi e Cristian Zorzi. Con loro due altri protagonisti delle staffette di Lillehammer 94 e Torino 2006: Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer, assieme ai responsabili tecnici Alessandro Vanoi e Dario D'Incal. Da sbellicarsi il siparietto tra Zorro e Caterpiller sui secondi di vantaggio di cui l'Italia disponeva a Torino al lancio dell'ultimo frazionista. Un lungo confronto tra i quattro e si sette secondi, con pace raggiunta sui 5.5 indicati da Vanoi.
Assente giustificato Marco Albarello impegnato a Roma in missione istituzionale che ha inviato un toccante messaggio video. Come hanno fatto una decina di altri grandi atleti a cominciare da Klaus Dibiasi (recordman di medaglie con tre ori e due argenti), Antonella Bellutti (due ori) e via via Isolde Kostner, Christoph Innehofer, Carolina Kostner, Lidia Trettel, Tania Cagnotto e la febbricitante Francesca Dallape... Emozionante il racconto di Francesco Moser privato della medaglia a Monaco 72 complice una foratura ad un chilometro dal traguardo quando ormai aveva la certezza di salire sul podio. Una beffa da dilettante che poi lo ha portato a vincere tutto da professionista. Sul palco ha portato la maglietta iride di San Cristobal e la piccolissima medaglia dell'Uci. Più scintillante l'oro olimpico di Nones ed anche la medaglia di Campione del Mondo. Sì, perché a Grenoble chi vinceva nel fondo riceveva il doppio allora. Usanza poi cancellata.
Grande spazio è stato dedicato ai campioni paralimpici con in prima fila Giacomo Bertagnolli (quattro ori, tre argenti e un bronzo) e il presidente regionale Cip Massimo Bernardoni.
Questo evento è unico nella storia dello sport e del giornalismo del Trentino Alto Adige Südtirol - gode del patrocinio di Coni (tramite di Comitati Provinciali di Bolzano - Bozen e di Trento), Cip (Comitato Italiano Paraolimpico), Ordine dei Giornalisti del Trentino - Alto Adige Südtirol, Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e Aips (Associazione Internazionale Stampa Sportiva) – ed è stato reso possibile dal fattivo supporto di Itas, Dao Conad, Cassa di Trento, dei siti Olimpici di Anterselva e Valle di Fiemme e dalla collaborazione tecnica di Riva del Garda Fiere Congressi, Cantina Rotaliana e Moser Trento.
“Il nostro intento è di dare vita da oggi e sino ai Giochi invernali ad una serie di piccole ma significative manifestazioni – hanno ricordato con varie sfumature Alex Tabarelli, Elmar Pichler Rolle e Diego Decarli - finalizzate a far conoscere sempre più il mondo olimpico, ancor oggi conosciuto dal grande pubblico soprattutto per l’aspetto agonistico ma molto meno sul piano organizzativo e regolamentare anche per quanto riguarda i rapporti con le realtà politico amministrative sportive”.
Con la nascita di un Club dedicato, Sport Media Day 2026 Trentino - Alto Adige Südtirol si è dato così il via ad un simbolico conto alla rovescia verso la terza Olimpiade invernale italiana che nel 2026 coinvolgerà le Province autonome di Bolzano con Anterselva e di Trento con la Val di Fiemme, assieme a Lombardia e Veneto. Come detto per l’occasione è stato creato un originale Pin che ricorda il disegno e i colori dei Giochi.
Ma di Giochi, dell'attuale situazione organizzativa e del cronoprologo riguardante la realizzazione degli impianti si è parlato nella tavola rotonda finale che ha coinvolto i rappresentanti dei due Comitati organizzatori di Anterselva (Erika Pallhuber) e della Valle di Fiemme (Piero De Godenz con in sala anche Bruno Felicetti), di Tito Giovannini (membro per la Provincia autonoma di Trento nel Cda Fondazione Milano Cortina 2026) e dei giornalisti Lucia Blini (Mediaset), Matteo Pacor (Discovery – Eurosport), Giovanni Bruno (Sky) e di Franco Bragagna in rappresentanza del direttore di Raisport Jacopo Volpi.
Buone notizie sul fronte degli impianti che nel gennaio 2025 ospiteranno le prove preolimpiche sia ad Anterselva (biathlon) sia in Valle di Fiemme (fondo, salto e combinata nordica anche in versione paralimpica con l'aggiunta delle prove di biathlon).
Sul fronte televisivo già si lavora intensamente a predisporre pianificazioni e novità, legate anche alla dislocazione dei siti di gara in due regioni e due Province Autonome. E dopo i Giochi estivi di Parigi 2024 tutto diventerà più frenetico.