Tifosi in strada per la vittoria degli azzurri: in Italia tornano le “notti magiche”. Ma sale il timore per i contagi a Londra
A Bolzano qualche momento di tensione ma poca roba rispetto a quello che era successo dopo la gara con la Svizzera. Festeggiamenti anche in Trentino. Martedì e mercoledì le semifinali a Wembley ma Angela Merkel è preoccupata: «Impennata di contagi»
LA FESTA/1: a Bolzano e Merano scattano i festeggiamenti dopo la vittoria
LA FESTA/2: in tutta Italia cortei e cori per il successo sul Belgio
LA FESTA/3: gli azzurri felici dopo il triplice fischio
TRENTO. Mancavano da troppo tempo, nell’ultimo anno per colpa della pandemia che ci ha tolto quasi tutte le gioie della vita, compresa la possibilità di tifare per la nazionale di calcio, e prima ancora per colpa degli stessi giocatori che avevano fallito la qualificazione all’ultimo mondiale. Il ct Roberto Mancini e la sua squadra hanno riportato in Italia le “notti magiche” che fanno tornare alla mente Italia 90 e l’inno cantato da Gianna Nannini e Edoardo Bennato. La vittoria contro il Belgio ha consentito agli azzurri di guadagnare il biglietto per la semifinale degli Europei in programma martedì a Londra, contro la Spagna. Al fischio finale sono scattati i festeggiamenti in tutta Italia, anche in regione, a Bolzano come a Trento. La gente è scesa in strada e sono iniziati i cortei d’auto, i cori da stadio, i clacson sono tornati a suonare all’impazzata e non sono neppure mancati i fuochi d’artificio.
A Bolzano, dove la festa ha imperversato soprattutto in piazza Vittoria e corso Libertà, ci sono stati alcuni momenti di tensione. La Questura registra qualche lancio di bottiglie, alcune persone sono state allontanate e sono scattate delle denunce, poca roba rispetto a quello che era successo dopo la partita con la Svizzera. Alla fine tutto è andato bene e non si registrano particolari incidenti.
I veri timori riguardano i rischi che si possono correre in Inghilterra, a Londra, dove sono in programma le ultime partite del torneo, le due semifinali (compresa quella di martedì dell'Italia contro la Spagna) e la finalissima di domenica prossima. Il problema è la variante Delta e l'impennata dei contagi da Covid che sta registrando ila Gran Bretagna. Una situazione stigmatizzata anche da Angela Merkel, che ha ribadito al primo ministro britannico "tutta la sua inquietudine rispetto allo svolgimento delle semifinali e della finale della competizione continentale nello stadio di Wembley; ma soprattutto alla decisione presa dal governo, d'intesa con l'Uefa, di ammettere sulle tribune per le sfide decisive fino a 60.000 persone: una folla senza precedenti in 15 mesi di pandemia conclamata".
Parole a cui il primo ministro Boris Johnson ha replicato cercando di tranquillizzare la collega tedesca e il resto dell'Europa: "Stiamo agendo con cautela, in maniera estremamente attenta e controllata, il punto cruciale è che qui i vaccini stanno facendo la differenza, stanno spezzando il legame tra contagi, infezioni gravi e morti".