edilizia

Superbonus, in vigore lo stop alla cessione crediti. Corrarati: «Decine di aziende rischiano di chiudere»

La Cna regionale dopo la stretta decisa dal governo: «Un incubo». Divieto anche per gli enti locali di acquistare crediti dalle imprese a corto di liquidità

IL GOVERNO. Costi fuori controllo, stop cessione crediti e sconto in fattura

 



BOLZANO. Decine di aziende locali a rischio, secondo la Cna regionale, dopo la stretta decisa ieri (16 febbraio) dal governo sul Superbonus edilizio. "L'inatteso quando drastico blocco delle cessioni dei crediti derivanti dai bonus edilizie e degli sconti in fattura approvato giovedì pomeriggio con un decreto dal Consiglio dei Ministri e in vigore da oggi è una doccia d'acqua gelida per tante piccole e medie imprese, anche della nostra regione", dice il presidente di CNA Claudio Corrarati che si allinea alle parole del presidente nazionale dell’associazione e definisce quello che sta accadendo "un incubo".

"A livello nazionale - afferma Corrarati - sono 40 mila le nostre aziende che ora rischiano la chiusura, di queste decine anche sul nostro territorio. Si parla di circa 300.000 famiglie coinvolte in Italia. Bisogna trovare una soluzione e farlo anche in tempi stretti".

Il blocco deciso dal Governo con l'intento di salvaguardare i conti pubblici (ad oggi si stima un carico finanziario per ogni cittadino di 2.000 euro) varrà solo per le opzioni future e cioè quelle a partire da oggi, venerdì 17 febbraio. Per quanto riguarda, invece, il passato, resta tutto confermato, mentre, per i lavori in essere è prevista una disciplina derogatoria.

Il decreto conferma il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti delle imprese edili a corto di liquidità. "Non si sta salvaguardando un settore che già ha pagato molto negli ultimi mesi per le continue modifiche. Imprese che tra l'altro stanno pagando a carissimo il prezzo per aver rispettato una legge dello Stato. Senza contare che il tutto si tradurrà anche nel blocco della tanto invocata transizione energetica", conclude Corrarati.













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