IL CASO

Società versa 1,35 milioni per saldare il debito con il fisco

Dopo il pagamento il gip ha dissequestrato un immobile e varie quote societarie del valore di circa 600.000 euro. L'impresa aveva avviato un progetto di sviluppo turistico sul Garda, trasferendo terreni e immobili a una società "schermo"



TRENTO. La collaborazione tra la Procura della Repubblica di Trento, l'Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza ha consentito di perfezionare una "transazione fiscale" che ha portato nelle casse del Fisco 1,35 milioni di euro.

Il gip del Tribunale di Trento, infatti, ha dissequestrato pochi giorni fa un immobile e varie quote societarie del valore di circa 600.000 euro, già oggetto nel 2017 di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore trentino di 85 anni, previo pagamento integrale del debito tributario di più di 1,3 milioni di euro accertato a seguito di una verifica fiscale effettuata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Trento.

Tutto inizia da una verifica fiscale avviata nel 2016 dalle Fiamme Gialle del capoluogo nei confronti di una srl di Trento operante nel settore della compravendita di immobili, al termine della quale il titolare è stato denunciato per omessa dichiarazione dei redditi per svariati anni d'imposta, con una constatazione di elementi positivi di reddito sottratti al fisco per 2,6 milioni di euro e 550.000 euro di iva evasa.

Gli approfondimenti investigativi hanno poi permesso di appurare che la società, a partire dal 2014, aveva avviato un progetto di sviluppo turistico di un'area sul Lago di Garda, di cui era stata realizzata solo una parte, consistente nel trasferimento di alcuni terreni ed immobili a una società "schermo".

Si tratta di un artifizio contabile in base al quale, solitamente, la società schermo si porta in deduzione i costi, abbattendo le imposte, mentre la società che ottiene realmente i ricavi omette di dichiararli.

Le Fiamme Gialle, per assicurare alla collettività le risorse sottratte al Fisco, si sono avvalse del sequestro per equivalente, una misura cautelare che congela mediante sequestro, per la successiva confisca, i beni di cui dispongono gli autori di reati tributari in misura equivalente all'ammontare delle imposte evase. In questo caso 852.500 euro, cioè 302.500 euro di imposte dirette e 550.000 euro di iva.

Sfruttando una possibilità offerta dalla legge fallimentare, la società ha quindi proposto il pagamento delle imposte dovute in cambio del dissequestro delle quote societarie e dell'immobile, per il quale la società aveva nel frattempo trovato un compratore interessato. Il Tribunale di Trento ha accettato la proposta e ha disposto il dissequestro dell'immobile e delle quote previa estinzione del debito verso il Fisco. Così, pochi giorni dopo, sono stati incassati 1.350.000 euro di imposte.













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