Sicurezza sul lavoro, mercoledì presidio di protesta a Trento: «Più controlli»
Dopo la tragedia di Firenze,Cgil e Uil chiedono lo stop ai subappalti. Grosselli e Alotti: «Gli incidenti sul lavoro non sono mai casuali. Mettere al centro la tutela della vita dei lavoratori»
TRENTO. E’ drammatico il bilancio dell’incidente sul lavoro nel cantiere Esselunga di Firenze: cinque operai hanno perso la vita e si allunga così la drammatica scia di sangue delle morti sul lavoro. “Anche nel caso di Firenze andranno individuate tutte le responsabilità perché non solo è inaccettabile morire lavorando, ma soprattutto bisogna ricordare che non è mai casuale, ma è sempre il prodotto di una serie di norme non rispettate, controlli mancati, irregolarità e lavori sul filo delle legalità”, dicono i segretari di Cgil e Uil del Trentino, Andrea Grosselli e Walter Alotti, annunciando che anche in Trentino mercoledì 21 febbraio lavoratrici e lavoratori protesteranno per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro. Verrà organizzato a Trento, alle 10, un presidio sotto il Commissariato del Governo.
I sindacati puntano il dito contro i mancati investimenti per rafforzare gli organismi ispettivi. “Si è deciso di fare cassa togliendo le risorse per gli ispettori del lavoro e la medicina per la prevenzione sul territorio; deregolamentare la catena degli appalti, non intervenire sugli appalti privati, fino al punto che non si riesce a capire quali e quante ditte sono in un cantiere e di costringere le persone migranti a lavorare in clandestinità”. Tutte le richieste della piattaforma nazionale di Cgil; Cisl; Uil sono state ignorate. “Con la patente a punti oggi probabilmente quelle aziende non avrebbero potuto avere l’appalto Esselunga; con una congruità anche su tempi e modi di esecuzione ci sarebbe un limite allo sfruttamento del lavoro; con l’obbligo alla timbratura si saprebbe chi e quanto tempo lavora in un cantiere”.
Il tema della sicurezza sul lavoro è urgente anche a livello provinciale. Anche in Trentino i passi avanti sono stati pochi. Il potenziamento dei servizi ispettivi è stato limitato, non si sono fatti passi avanti sul rappresentante territoriale dei lavoratori per la salute e la sicurezza sul lavoro e non ci sono misure premianti o disincentivi per le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza. Mercoledì oltre al presidio le categorie degli edili, Fillea Cgil e Feneal Uil, e dei metalmeccanici, Fiom Cgil e Uilm, proclamano uno sciopero nazionale nelle due ore di ogni turno.