Vittorio Sgarbi: per S.Stefano «lectio» al Centro congressi
LAVARONE . Torna in Vallagarina Vittorio Sgarbi, che a Santo Stefano sarà a Lavarone per la rassegna libraria "Incontri d'autore”. Il noto critico d'arte sarà sull'Alpe Cimbra per presentare il suo...
LAVARONE . Torna in Vallagarina Vittorio Sgarbi, che a Santo Stefano sarà a Lavarone per la rassegna libraria "Incontri d'autore”. Il noto critico d'arte sarà sull'Alpe Cimbra per presentare il suo ultimo libro, “Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini”, pubblicato dall’editrice La nave di Teseo. Storico dell'arte, critico d'arte, opinionista in molte trasmissioni televisive, politico e fondatore di partiti e movimenti politici dal Partito della Rivoluzione a Intesa popolare fino all'ultima esperienza, il movimento Rinascimento, Sgarbi è stato più volte eletto parlamentare ed ha ricoperto incarichi istituzionali di primo piano. Di poche settimane fa la sua nomina ad Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana dopo le recenti elezioni che hanno portato alla vittoria il centro-destra. Nomina che è avvenuta quasi in contemporanea all'uscita del suo ultimo libro, “Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini”, che verrà appunto presentato a Lavarone martedì alle 17.30 al Centro congressi comunale.È il quinto volume della serie che il critico dedica al proprio progetto di comporre una storia e una geografia dell’arte in Italia, guidando il lettore attraverso la scoperta di una galleria di meraviglie. In questa quinta tappa si viaggerà tra la Venezia di Canaletto e la Milano di Boldini, tra la fine Settecento e i primi Novecento alla scoperta di un vero e proprio catalogo di meraviglie spesso inaspettate, almeno per i non addetti ai lavori. Secoli cruciali, che vedono il modificarsi degli stili e del gusto. In un itinerario che, da Venezia, ci porta a Roma, a Napoli, risale in Toscana e in Emilia in un arco temporale che dalla seconda metà del Settecento ci conduce ai primi decenni del Novecento, approdiamo a Milano, alla soglia delle avanguardie e in un momento in cui l’Italia sembra recuperare, con Boldini e la Belle Époque, “la favola bella”, appunto, una nuova e diversa centralità. Quella di Lavarone sarà una Lectio magistralis di storia dell'arte, ma è probabile che il professore faccia partecipe il pubblico delle sue riflessioni sulla più recente attualità.