eventi

“Trato Marzo”: la rinascita di una tradizione al Pian delle Fugazze

Sabato 15 marzo l’annuncio delle nuove coppie della valle. Ci saranno anche i Krampus Cimbri



VALLARSA. Un’antica tradizione trentina torna in vita: il Trato Marzo, un rituale secolare che celebra la fine del carnevale e l’inizio della primavera. L’appuntamento è per sabato 15 marzo a partire dalle 18 al Ristoro Magna e Bevi di Pian delle Fugazze di Vallarsa. Si esibiranno i Krampus Cimbri di Vallarsa del gruppo Zimber Taifel ed il gruppo di maschere di Castelnuovo del Volturno, in Molise, Gl Cerv con le loro percussioni. Finita l’esibizione, i giovani delle Valli del Leno “chiameranno marzo” annunciando le nuove coppie della valle; durante la serata sarà attiva la cucina con Grande polenta ed altri piatti tipici a cura dell’Azienda Agricola Maso Covel e la locanda Magna e Bevi. Accompagna la mescita di vini a cura dell’Associazione Leno Clandestino.

Fra le tradizioni che persistono nelle valli trentine, vi è quella del “Trato Marzo”, con il cui termine si intende “l’entrata” nel mese di marzo. Si tratta di un antico rituale che affonda le sue radici nelle usanze precristiane delle feste matronali celebrate dagli antichi romani in onore della dea Giunone durante le calende di marzo. La festa pagana intendeva esaltare la rinascita stagionale della natura e di conseguenza il risveglio amoroso negli esseri umani. Ancora oggi, proprio come nell’antica Roma, il “Trato Marzo” celebra la rigenerazione del tempo e la rinascita della primavera, quando, dopo la fine dell’inverno, anche nelle persone riesplode la voglia di vivere. Fino agli inizi del secolo scorso, era un rito diffuso in varie parti del Trentino, nonché in tutto l’arco alpino, sebbene con delle varianti significative: in Tirolo si chiamava “Scheibenschlagen”, nel Cantone svizzero Grigioni “Chalandamarz”, in Friuli Venezia Giulia “Las cìdulas“, in Veneto “Far lume a marzo“.

Oggigiorno il rito è mantenuto vivo in poche località del Trentino, come a Grumes in val di Cembra, a Daone in val Giudicarie e a Pinzolo in Val Rendena, dove i giovani salgono sull’altura sovrastante il paese, accendono un falò e proclamano a tutti gli abitanti il nome delle giovani coppie. Secondo la tradizione, i protagonisti dell’evento sono i coscritti che raggiungono quell’anno la maggiore età, per i quali il “Trato Marzo” sarebbe una sorta di rito di passaggio verso l’età adulta. In passato l’evento si svolgeva tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo per una durata di tre giorni. Ogni serata si differenziava per la tipologia degli accoppiamenti: durante la prima serata venivano create delle coppie buffe, inverosimili e paradossali: la più bella ragazza veniva invitata a sposare un vecchio, oppure un’anziana signora era accoppiata con un giovane scapolo. La seconda serata era dedicata ai vedovi, mentre la terza alle coppie reali prossime al matrimonio: una sorta di ufficializzazione del legame d’amore nei confronti della comunità.

Attualmente, il “Trato Marzo” si svolge in sola serata ma lo schema rituale è rimasto il medesimo. Durante il rito, si alternano coppie stravaganti e coppie reali, presentate agli abitanti attraverso uno scambio di battute dialettali. Le strofe vengono pronunciate utilizzando un megafono, affinché possano essere udite a grande distanza. C.L.


 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Trentino da raccontare: Fiorenzo, una Formula per la vita

Ovvero, quando una grande passione riesce a dare concretezza ai propri sogni. La domenica sono in centinaia gli “esperti da bar” che commentano il Gran Premio di F1, fra questi, però, mai nessuno si è sognato di costruire una propria monoposto e di portarla pure in circuito. Il nostro protagonista ci è riuscito