ROVERETO. Forse se non fosse incorsa in un imprevisto l’avrebbe fatta franca. Ma stavolta le è andata male, anzi malissimo. Ieri pomeriggio, 15 settembre, poco dopo le 15, nella farmacia San Marco, c’era un discreto movimento e nessuno, né la titolare Lorenza Soave né i suoi collaboratori, hanno fatto caso a una cliente che invece di presentarsi in fila al bancone ha svicolato a destra, intrufolandosi negli uffici.

Dentro ha visto una borsetta e ha iniziato a frugare, ma così facendo ha toccato, senza nemmeno accorgersene, il telecomando della serranda, che ha iniziato ad abbassarsi sotto lo sguardo esterrefatto della dottoressa Soave e dei farmacisti. «Mi sono ricordata che succedeva la stessa cosa a mio padre quando frugava nel suo borsello, così ho pensato che la borsetta fosse caduta - racconta la titolare - e sono andata a verificare». Ma appena aperta la porta dell’ufficio, ha visto una donna intenta a rovistare nella sua borsetta. «Cercavo un posto dove misurare la pressione» ha cercato di farfugliare la donna sorpresa in flagrante, ma la dottoressa Soave non ci è cascata.

«Così dicendo ha cercato di guadagnare l’uscita, ma l’ho ostacolata come potevo. Ho lasciato la serranda abbassata, quella che si affaccia verso piazza Malfatti, e mi sono interposta tra lei e l’altra uscita, quella su piazza Erbe. Le ho strappato la borsetta, che immagino contenesse tutti i suoi documenti. Ha capito di essere in trappola e ha cercato di riprendersela. Ma in questo modo ho guadagnato tempo prezioso e prima che riuscisse a fuggire sono arrivati i poliziotti». Infatti nel frattempo qualcuno in farmacia aveva avvisato la polizia, che con la pattuglia di turno è intervenuta in pochi istanti in piazza Erbe, prendendo in consegna la donna.