«Scuola e sport, bisogna fare di più per educare i piccoli»
ROVERETO . Quasi mille scolari al Quercia, ma “scuole e società devono fare di più per lo sport”. Questo il pensiero del presidente dell'Agenzia dello sport della Vallagarina Ruggero Pozzer. Alla...
ROVERETO . Quasi mille scolari al Quercia, ma “scuole e società devono fare di più per lo sport”. Questo il pensiero del presidente dell'Agenzia dello sport della Vallagarina Ruggero Pozzer. Alla giornata finale del progetto Scuola e Sport, che ogni anno coinvolge gli studenti delle quarte delle elementari della Vallagarina erano tantissimi e coloratissimi i bambini che hanno invaso lo stadio. Ad attenderli, una ventina di associazioni e rispettivi tecnici di altrettanti sport con la novità di quest'anno costituita dal frisbee. Poi, a turno, divisi per classe con le maestre impegnate a fondo nel cercare di limitarne l'esuberanza, i ragazzini si sono cimentati per qualche minuto nelle diverse discipline sportive. Oltre agli sport “di massa” come calcio, basket, pallavolo e atletica, anche ping pong, pallamano, golf, scherma, tamburello, arti marziali e soprattutto danza. Il tutto con l'appoggio dei ragazzi del liceo sportivo che hanno collaborato per la riuscita dell'evento senza fermarsi un secondo fino a fine giornata e sotto lo sguardo attento di Ruggero Pozzer: «Queste giornate riempiono di gioia – afferma – ma sarebbe necessario che sia le scuole sia la società investissero di più nello sport. In diverse scuole della valle questi ragazzi svolgono un'ora soltanto di educazione motoria alla settimana. Servirebbe un cambio di mentalità. Basta guardare questi mille bambini per capire la pratica sportiva non migliora soltanto la salute e la crescita fisica o fa vincere una medaglia. Giocando e divertendosi migliorano la loro attenzione, imparano a esprimersi, a calcolare, a ragionare e a sviluppare diverse competenze. È l'età più delicata nello sviluppo fisico e mentale, ed è il momento in cui i bambini dovrebbero imparare con lo sport l'impegno, la fatica, la costanza, la capacità di risolvere problemi sotto pressione. Senza questi requisiti non si può pretendere chissà cosa dai ragazzi, una volta adulti». (pa.t.)