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Rovereto, basta profughi al campo dei Lavini

Il numero dei richiedenti asilo è già calato sotto i cento. A Marco non ci saranno nuovi arrivi



ROVERETO. Sono meno di un centinaio gli ospiti del centro della Protezione civile di Marco. I richiedenti asilo stanno calando per due ragioni: la flessione degli sbarchi sulle nostre cose e il graduale assorbimento del Trentino, che un po’ per volta sta indirizzando ad alloggi i profughi ancora in attesa di essere accolti nel programma di protezione internazionale.

Ma c’è un’altra importante novità: d’ora in poi al campo di Marco verranno smaltiti gli ultimi arrivi ad oggi - circa ottanta persone da varie zone del mondo, in massima parte Africa subsahariana - mentre eventuali arrrivi futuri verranno dirottati sulla struttura che la Provincia sta predisponendo nelle ex caserme di via Fersina, a Trento.

«Non è un accordo già formalizzato - spiega l’assessore ai servizi sociali Mauro Previdi - ma mi hanno confermato dalla Provincia che a Marco il campo rimarrà aperto per gli attuali ospiti: non appena verranno distribuiti nei vari alloggi messi a disposizione sul territorio, il numero andrà a calare fino ad esaurirsi. Se ci saranno arrivi ulteriori, verranno dirottati sulla nuova struttura di via Fersina».

La ex Polveriera di Marco pare dunque in procinto di tornare alla sua originaria funzione, quella di centro logistico e di addestramento per la Protezione civile, e la decisione deve essere maturata anche in base alle caratteristiche del campo, che dispone di strutture minime, prefabbricati che possono fungere da ricovero di fortuna ma non alloggiare per mesi, con il caldo soffocante dell’estate e i rigori dell’inverno.













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