Presto una nuova sirena arriverà sulla Torre civica 

Quella andata in pezzi sabato non sarebbe in alcun modo recuperabile ma per la giunta dopo più di un secolo è uno dei segni distintivi della città



ROVERETO. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la “esplosione” della sirena della Torre civica. Sicuramente qualcosa ha ceduto, e nel momento di massimo sforzo, nel sistema di ventole che forzando l’aria attraverso la “tromba” produceva il suono a cui tutti i roveretani sono ormai abituati. E quell’insieme di lamiere, perni e ingranaggi si è frantumato in pezzi che a quel punto, sollevato il “coperchio”, sono stati “sparati” lontano dalla forza centrifuga. Quindi, se tecnicamente non è stata una vera e propria esplosione, gli effetti non sono stati molti diversi, visto che alcune di quelle “schegge” sono volate nelle piazze a molte decine di metri di distanza. Capire come sia stato possibile sarà il primo passo, ovviamente per verificare da una parte eventuali responsabilità e dall’altra come evitare che in futuro un simile incidente si possa ripetere. Non è una sciocchezza, perché senza scomodare miracoli e miracolati, che qualcuno potesse farsi male anche seriamente è chiarissimo. Poi si dovrà valutare cosa fare, anche alla luce di quelle conclusioni. L’intenzione della giunta - il sindaco Valduga si è già espresso in questo senso - è comunque di ripristinare la sirena, almeno se sarà possibile farlo in sicurezza e a un costo ragionevole.

In verità più che di una riparazione o restauro (che forse quel pezzo ormai più che secolare avrebbe anche potuto meritare) si tratterebbe di una sostituzione: «aggiustarla? visto come si è conciata, mi pare molto improbabile che ci si possa anche solo pensare», dice l’assessore Giuseppe Graziola. «Ma abbiamo già contattato alcune ditte del settore chiedendo dei preventivi: aspettiamo le risposte».

Rinunciare alla sirena non sarebbe una opzione prevista. «L’avevano installata gli austroungarici a inizio Novecento: scandiva il tempo di fabbriche e botteghe. Poi durante la guerra è stata utilizzata come allarme aereo. Adesso dà il mezzogiorno alla città, ma viene usata anche per segnalazioni: così a memoria, ricordo per esempio la fine delle operazioni di disinnesco delle bombe e quindi delle misure di sicurezza. Ha una sua utilità, quindi, al di là degli aspetti storici e delle tradizioni locali. E poi i roveretani sono affezionati a quella sirena, è un segno distintivo della città. Penso proprio che sarà ripristinata». (l.m.)

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