La condanna in tribunale 

Per rapina, 3 anni e due mesi

ROVERETO. Aveva richiamato un anziano, convincendolo a seguirlo all’interno di una fabbrica dismessa e fatiscente, la ex Microleghe, tra via Azzolini e via Parteli. L’uomo si era fidato e non aveva...



ROVERETO. Aveva richiamato un anziano, convincendolo a seguirlo all’interno di una fabbrica dismessa e fatiscente, la ex Microleghe, tra via Azzolini e via Parteli. L’uomo si era fidato e non aveva compreso il rischio che stava correndo: fuori dalla vista dei passanti, il giovane africano lo aveva infatti minacciato con un coltello, strappandogli di dosso il borsello che conteneva, oltre ai documenti e agli effetti personali, alcune centinaia di euro. L’anziano aveva cercato di resistere alla rapina, ma l’unico risultato era stata una ferita, per fortuna superficiale, a una mano. Ma appena rapinato, ha avuto l’accortezza di chiamare subito le forze dell’ordine, che erano accorse sul posto. Nell’arco di pochissimo tempo, il borsello era stato recuperato e restituito alla vittima. Ieri mattina il giovane africano è stato processato per rapina e lesioni, ma in contumacia: non si sa più dove sia finito, e il legale al quale si era rivolto non lo ha mai incontrato, né prima né dopo l’episodio, che risale a un paio di anni fa. In questo modo, l’avvocato non aveva in mano nemmeno la procura speciale per poter chiedere un rito alternativo, sfruttando gli sconti di pena previsti dalla legge. Si è proceduto così con il rito ordinario, e il collegio, presieduto dal giudice Michele Cuccaro e dai giudici a latere Fabio Peloso e Maria Teresa Dieni, non hanno fatto sconti, condannando l’imputato a una pena severa: tre anni e due mesi di reclusione, più settecento euro di multa. In compenso, il condannato ha fatto nel frattempo perdere le proprie tracce.













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