CROCE ROSSA ALTOPIANI 

Niente volontariato dai dipendenti 

Gli operatori: «La legge ci impedisce di donare il nostro tempo»



FOLGARIA. Hanno iniziato alla Croce Rossa di Folgaria come volontari, in quindici sono stati poi stabilizzati con contratti di lavoro veri e propri, ma ora con la nuova legge che riforma e disciplina il cosiddetto “terzo settore” non possono più offrire il proprio impegno come volontari per l’ente di cui sono dipendenti. La nuova legge infatti determina in maniera chiarissima che la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività volontaria. Altrettanto chiaro è lo spirito della legge, che intende tracciare una linea di separazione netta tra ciò che è lavoro retribuito e ciò è volontariato per evitare da un lato che ai dipendenti venga imposto del lavoro ulteriore (contrabbandato sotto forma “volontaria”) e non retribuito. Per i volontari della Croce Rossa degli Altipiani, invece, la nuova legge impedisce loro di prestare opera di volontariato all’associazione. «Ci viene tolta la libertà di donare il nostro tempo alla nostra associazione - spiegano in un’articolata lettera firmata - solo perché in questa associazione ci lavoriamo anche. Significa che rispetto ai nostri colleghi volontari che lavorano in altro ambito siamo discriminati da una legge dello Stato. Grazie a questa legge, le migliaia di ore di volonhtar8iato che noi dipendenti del Comitato Croce Rossa Altipiani doniamo liberamente, per scelta primaria e personale, al di fuori del nostro impegno lavorativo (come fanno tutti i nostri colleghi volontari) svaniscono nel nulla, perché non le possiamo più donare, per legge». Non si arrendono però, e si rivolgono ai sindaci dell’Alpe Cimbra, ai consiglio comunali, alla Comunità della Vallagarina, alla Provincia e ai concittadini. «Vogliamo essere liberi di donare alla nostra comunità il nostri impegno volontaristico. Qualsiasi strategia si possa mettere in campo per non buttare nella spazzatura tanta spontanea generosità, va intrapresa». Anche perché senza il volontariato la Croce Rossa «non sarà più in grado di garantire ciò che fa, e i primi a pagare saremo noi, come comunità».













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