Nell’asilo superecologico spazi per l’arrampicata e il teatrino
La scuola materna “Mille Colori” . In ritardo sulla tabella di marcia a causa della nuova normativa sugli appalti “rispettosi dell’ambiente”, ora la struttura di via Chiocchetti è pronta. Ed è probabilmente la più bella della provincia
Rovereto. Dentro si stanno togliendo dagli scatoloni i giochi e le mille altre cose che si usano in una scuola d’infanzia. Fuori i giardinieri stanno dando gli ultimi ritocchi a quelli che più che un giardino è un vero e proprio parco: qualche arbusto da mettere a dimora, qualche piastra da sistemare nei vialetti lastricati “a verde” che attraversano il grande prato per raggiungere i giochi, i tavoli coperti e le classi. Ognuna delle quali si apre su quel parco con una intera parete a vetro, ma anche fisicamente, con accessi diretti.
Sarà la scuola “Mille Colori”
Lunedì nell’asilo di via chiocchetti (che ora ha anche un nome: è la scuola d’infanzia “mille colori”) entreranno i primi bambini. cinquanta, a riempire due sezioni delle tre sulle quali è organizzata la nuova struttura. non si tratta di una partenza soft per scelta: la scuola potrebbe partire benissimo con tutti i 75 utenti per i quali è stata progettata, ma le iscrizioni non hanno superato i due terzi della disponibilità. forse lo scotto della novità, più probabilmente un calo della natalità che a rovereto ha raggiunto proporzioni importanti, con circa 310/320 nascite l’anno. ma questo è un altro discorso.
Quello che ad una visita sia pure veloce e da profani appare evidente è che questi 50 bambini sono fortunati. perché è difficile immaginare una struttura che possa essere più accogliente, calda e “aperta” della loro. come sorprendenti sono gli infiniti accorgimenti che permettono la più naturale possibile delle residenzialità. dalla luce del sole che inonda le aule, perfettamente orientate per goderne al massimo senza pagare lo scotto del surriscaldamento, alle “finestre” aperte sull’esterno in tutta la struttura, a permettere una permeabilità visiva tra scuola e città inimmaginabile nelle strutture di vecchia concezione. anche dal punto di vista delle strutture, l’ultima nata tra le scuole per l’infanzia cittadine è straordinariamente ricca. ci sono le pareti da arrampicata (ovviamente a dimensione di bambino) e c’è il teatrino. e giochi di grandi dimensioni anche nella grande sala comune. le aule sono tutte dotate di servizi autonomi, con un’ampia vetrata che permette alle insegnanti di avere sott’occhio contemporaneamente sia la sala che i bagni. tutte hanno anche un piccolo magazzino dove riporre i materiali.
Il nodo degli arredi
Oltre alla struttura, che nasce per essere autonoma dal punto di vista energetico nella combinazione tra pannelli solari, pompa di calore, riciclo dell’aria ed accorgimenti edili, anche gli arredi sono il massimo della compatibilità ambientale. e proprio questo è stato il problema, con i tempi che si sono dilatati oltre misura (dal punto di vista strutturale, la scuola era pronta un anno fra). è cambiata la normativa e prevede per gli appalti pubblici tutta una serie di certificazioni (su materiali, processi produttivi, imballaggi, un po’ tutto) che gran parte delle aziende ancora non ha. questo ha portato a complicazioni significative e ritardi conseguenti. alla fine la fornitura è stata assegnata alla “gonzaga” di mantova: gli arredi che lunedì verranno testati dai bambini, sono suoi.