Nel frattempo abbattere e lasciare liberi quegli spazi
ROVERETO. Quella fascia che corre lungo la statale e la ferrovia è strategicamente importante per il disegno urbanistico della città. Ma su di essa insistono proprietà diverse e interessi diversi....
ROVERETO. Quella fascia che corre lungo la statale e la ferrovia è strategicamente importante per il disegno urbanistico della città. Ma su di essa insistono proprietà diverse e interessi diversi. Per il Comune è praticamente impossibile gestirla unitariamente o imporre determinate destinazioni d’uso. È significativo che la Provincia stessa, proprietaria di alcuni di quegli appezzamenti, non abbia ancora deciso cosa farne, anche perché si tratta bene o male di aree di pregio. Tanto per banalizzare, non è possibile trasformarle in giardini o parcheggi se non in una collaborazione con i privati nell’ambito di una perequazione. Tutte cose, al momento, lontane dall’essere prese in considerazione.
«Certo è - aggiunge l’assesore Tomazzoni - che le strutture abbandonate non sono un bel vedere per chi passa in città. Per questo abbiamo, ad esempio, più volte contattato l’Itea - che ora non è interessata a realizzare appartamenti - per poter intervenire all’ex Sav. Saremmo disposti ad abbattere quella struttura e lasciare l’area libera. Già non vederla più sarebbe un miglioramento del paesaggio. Stessa cosa abbiamo chiesto alla Provincia nella parte dell’ex Merloni più “brutta”. Posto che le strutture storiche di un certo pregio siamo propensi a mantenerle (come ad esempio l’edificio ricoperto di marmo), il resto sarebbe utile raderlo al suolo e metterlo a disposizione della città fino a quando non sarà deciso come utilizzarlo. Che sia un parcheggio o che sia un banalissimo prato, poco importa, purché si possa fruire di un’area che risulterebbe preziosa per un pezzo di città abitato e frequentato».