Nasce il Centro studi delle carte geografiche 

L’unico in Italia, voluto da Comune e Università con il sostegno della Provincia L’archivio avrà un valore scientifico, ma servirà anche per la pianificazione


di Robert Tosin


ROVERETO. La scuola l’ha ampiamente snobbata da tempo, ma la geografia ha un suo valore come scienza applicata alla realtà quotidiana. E all’interno del vasto mondo geografico, l’aspetto storico è forse uno dei più rilevanti. A tutti è noto il fascino che emanano le antiche carte geografiche, disegni tracciati da antichi geografi che fin dall’alba dei tempi hanno sentito la necessità di riprodurre gli spazi in cui abitavano. Gli schizzi diventavano sempre più precisi mano a mano che si affinavano le tecniche di rilevazione e di riproduzione. Ma quello che forse ai più sfugge è che quelle antiche mappe hanno un valore molto particolare nella pianificazione moderna e se ne fa un uso massiccio per “leggere” il territorio, i suoi cambiamenti e i suoi movimenti nel tempo. Rovereto, la Vallagarina e il Trentino più in generale da questo punto di vista vantano una particolare esperienza, dovuta anche alla ricchezza di mappe catastali gestite gelosamente nel corso dei secoli (basti pensare al patrimonio del periodo austriaco). Forse per questo si è sentita la necessità di “istituzionalizzare” questa tradizione aprendo un Centro studi e documentazione geo-cartografica proprio a Rovereto. Sarebbe il primo e l’unico in Italia e si basa su una forte collaborazione tra il Comune stesso, la Provincia e l’Università di Trento. Sarà infatti il Dipartimento di Lettere e Filosofia a garantire il coordinamento scientifico, forte di una competenza specifica nel campo. Al Comune il compito di garantire la sede (la biblioteca civica) e gli strumenti adeguati ai ricercatori che opereranno nel campo. Il ruolo del Centro studi sarà quello di mettere a disposizione il materiale (per la maggior parte in formato digitale) che è sparso in mezza Europa e che non è facilmente fruibile dagli addetti ai lavori. Le applicazioni pratiche sono innumerevoli e non si limitano alla ricerca archivistica e alla consultazione per il puro studio. Pensiamo ad esempio alla governance del territorio sotto tutti i punti di vista come ad esempio la pianificazione urbanistica, la programmazione, ma anche il recupero, la salvaguardia e la prevenzione del rischio, la gestione dei piani paesaggistici e altro ancora. Le mappe geografiche lette nel corso dei tempi ci danno un’idea del territorio e della sua evoluzione, dei suoi punti deboli e delle sue peculiarità. Insomma, un tesoro utile anche oggi. Poi, ovviamente, c’è l’aspetto più scientifico che può svilupparsi nel campo della ricerca, della convegnistica, della creazione di una rete di collaborazioni fra università ed enti di altri Paesi. Dopo il via libera dell’assessore Maurizio Tomazzoni per quanto riguarda la giunta comunale, nei giorni scorsi è arrivata anche l’adesione della Provincia che assicura il sostegno finanziario e che ha approvato il protocollo d’intesa con la distribuzione degli incarichi fra i tre soggetti che daranno vita al Centro studi.













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