Le ruspe al Follone? Tre artigiani sono ancora lì
La demolizione annunciata. Da lunedì si comincia, ma resterà in piedi un pezzo della “stecca” centrale. Perché ad oggi non si è trovata una alternativa a carrozziere, gommista e falegname
Rovereto. Probabilmente è stato solo un malinteso, ma ieri mattina gli artigiani che ancora operano nelle vecchie caserme del Follone sono saltati sulle sedie. Alla notizia che entro l’estate l’intero piazzale sarà libero. In realtà la demolizione che partirà lunedì riguarderà tutto tranne il pezzo che occupano loro. In attesa che si trovi una sistemazione o, se la mediazione non dovesse produrre alcun risultato concreto, che si compia una procedura formale di sfratto, coi tempi e i modi di legge.
Tre aziende “resistono”
Il problema riguarda sostanzialmente tre artigiani, la falegnameria di gianpaolo maraner, la carrozzeria catullo e il gommista angeli. queste aziende occupano quegli spazi dall’inizio degli anni settanta, in origine in virtù di contratti di affitto sottoscritti col ministero, prima che gli edifici fossero ceduti al comune. comune che ormai da decenni lavora per liberare le palazzine, ma con modi e tempi tutti suoi. negli anni qualcuno se ne è andato, qualcuno ha cessato l’attività. alla fine sono rimasti in quattro, e uno, il falegname che occupa la palazzina vicina a via canestrini, sta per cessare l’attività per la pensione. quindi si torna ai tre “problematici”. che anche ieri ribadivano la propria posizione: dispostissimi ad andarsene, ma purché il comune riesca a proporre loro una soluzione ragionevole. nel senso che vogliono proseguire l’attività, e per farlo hanno bisogni di spazi adatti ad una azienda artigiana, sia come dimensioni che come infrastrutture. ovviamente non pretendono tutto “gratis”, ma un aiuto anche economico sì. perché loro dove stanno, stanno benone e quindi rimarrebbero lì più che volentieri.
Trattative infinite
Sono posizioni che si confermano identiche da decenni. e in questi decenni il comune qualche soluzione alternativa l’ha pure proposta. ma, e qui si arriva al paradosso, non arrivando mai a concludere nella maggior parte delle occasioni, per propria responsabilità. tra le altre, negli anni, si è parlato dell’area raffaelli, poi dell’ex sait. l’ultima era stata la parte che affaccia su via manzoni dell’ex radi. era una ipotesi che agli artigiani andava benissimo, ma il comune - è storia delle ultime settimane - ci ha ripensato: servirà ad altro. e quindi siamo tornati al punto di partenza.
La mediazione
È in corso una mediazione, con gli artigiani rappresentati dagli avvocati toldo e gloria canestrini. si sta ragionando su altre aree (una di quelle ipotizzate sarebbe adirittura nel comparto manifattura) e ci sarebbero delle soluzioni che gli artigiani giudicano interessanti. ma la fase è ancora quella delle proposte e delle valutazioni. poi si dovrà parlare di soldi (un contributo alle spese per adattare i locali individuati) e alla fine, di tempi. se la speranza del comune è di avere l’area libera entro l’anno, è anche possibile, se già al prossimo incontro della mediazione, il 14 giugno, si troverà un accordo. entro l’estate comunque non se ne parla nemmeno. se poi l’accordo non di dovesse trovare, forse nemmeno un altro anno potrà bastare. e la palla passerà a quel punto alla prossima giunta comunale. almeno la quarta che si deve occupare del “nodo follone”.