Laghetto al Leno, cantiere fermo da mesi 

La proprietà ha garantito al Comune la fine dei lavori per giugno. Problemi per la derivazione dell’acqua dalla roggia


di Michele Stinghen


ROVERETO. Adesso l'appuntamento è per giugno. Per lo meno, questa è la data che la proprietà ha garantito al Comune per l'apertura del laghetto con pesca sportiva e bicigrill a Sacco, nei pressi del ponte delle Zigherane. Alcuni potrebbero opporre un certo scetticismo, sia di fronte al cantiere attuale (vuoto e fermo, praticamente dall'inizio della pausa invernale), sia dopo gli annunci precedenti. Un anno fa si promise che il laghetto avrebbe esordito nelle vesti di pista di pattinaggio, a settembre (quando il laghetto venne riempito per la prima volta, temporaneamente, per la Strongmanrun) si disse che l'impianto sarebbe stato terminato entro la fine dell'anno. I pescatori dovrebbero essere già in attività, adesso: e invece si può solo ammirare una vasca vuota e una struttura che è ancora uno scheletro. La "ammireranno" in tanti, di qui a poche settimane: i cicloturisti di passaggio a Rovereto diretti verso il Garda o Verona non potranno fermarsi all'area ludico sportiva di Sacco, e questo è un peccato, a partire dalla proprietà stessa (l'impresa edile Tosca, titolare Giuseppe Tomasi), che anni fa si era aggiudicata l'asta pubblica indetta dal Comune di Rovereto. All'epoca era sindaco Andrea Miorandi, e il progetto, un partenariato pubblico-privato, venne presentato nel 2014; l'annuncio fatto allora era che nel giro di un anno si sarebbe potuto già godere del laghetto. La proprietà dell'area è del Comune; la struttura del bicigrill resterà in possesso dei privati per venticinque anni, passati quali tornerà nelle mani dell'ente pubblico. Qualche anno in più è passato, per vari motivi. L'attesa è cresciuta negli ultimi tempi, sia per l'annuncio dato dalla proprietà (la pista di pattinaggio in stagione invernale, iniziativa migliorativa rispetto al progetto iniziale) anche dopo l'anticipazione del laghetto, creato come ostacolo nell'ultima Strongmanrun. Adesso si è aggiunto un altro ostacolo: la derivazione dell'acqua per creare l'invaso. Fin dall'inizio si era pensato ad una derivazione della vicina roggia Paiari, che a sua volta è una derivazione delle acque del Leno. È però emerso qualche problema di portata d’acqua, e si sta decidendo in questi giorni il da farsi. L'alternativa, che sta prendendo corpo, è quella di scavare un pozzo, intercettare la falda sottostante e da quella prendere l'acqua per creare il laghetto. Si sta decidendo proprio in questi giorni. Ma allora, viene da chiedersi, quanto ancora bisognerà aspettare per la fine dei lavori? «La proprietà ci ha assicurato che entro giugno il cantiere sarà concluso, laghetto e bicigrill - afferma l'assessore Beppino Graziola - ce la possono fare, se riprendono i lavori e procedono in modo serrato. Quanto meno, questo mi ha detto la proprietà, e del resto è nel loro interesse partire il prima possibile».

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