dopo l’incontro tra associazioni a rovereto 

«La Provincia salvi il fiume» 

Bezzi chiede di affrontare i problemi che stanno decimando i pesci



ROVERETO. Cormorani, inquinamento, dighe, centrali idroelettriche: i pesci autoctoni dell’Adige sono a rischio. L’allarme è parte da Rovereto, dove si sono riunite le associazioni di pescatori delle Province di Trento e di Bolzano e della Regione Veneto. Sono i diretti gestori delle acque e affermano che oltre il cinquanta per cento delle specie ittiche autoctone del fiume Adige sono già estinte o a rischio estinzione. La loro segnalazione è ora ripresa dal consigliere provinciale Giacono Bezzi. «Diverse le cause che a detta degli intervenuti avrebbero portato alla decimazione delle specie: l’inquinamento, il folto numero di cormorani, le dighe presenti lungo il corso del fiume che impedirebbero ai pesci una libera circolazione nelle acque, la gestione degli svasi e delle aperture delle paratoie delle centrali idroelettriche - scrive Bezzi - le associazioni hanno chiesto di prendere dei provvedimenti prima che la situazione degeneri in maniera irrisolvibile, a salvaguardia del patrimonio ittico e dell’ecosistema del fiume Adige». Chiede quindi se le informazioni emerse dall’incontro tra le associazioni siano da ritenersi fondate e, in caso di risposta affermativa, se il servizio provinciale competente indenda “analizzare la situazione, dare riscontro sulle cause che hanno portato a tale situazione al fine di mettere in campo tutte le azioni ritenute possibili a difesa del patrimonio ittico e dell’ecosistema del fiume Adige”. Partendo da una verifica immediata delle modalità di svaso dei bacini idroelettrici, modificabili forse a vantaggio dei pesci del fiume.













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