Rovereto. Non si può nemmeno incolpare il caldo, visto che da qualche notte si dorme anche bene. ma anni di rapporti difficili, la quotidiana diffidenza che porta a leggere malanimo o spirito provocatorio in qualsiasi comportamento, l’incapacità di superare il concetto della applicazione rigidissima di norme e regolamenti a favore di un lasciarsi vivere reciproco, avvelenano i rapporti in moltissimi condomini. che finiscono per diventare arene di faide personali o familiari, in un malinteso senso di “difesa delle proprie ragioni” che finisce per rendere faticosa qualsiasi convivenza, per parziale che sia.

Una di queste “faide” ha portato ieri di prima mattina un roveretano di 71 anni nella caserma del carabinieri. era stato aggredito, ha riferito. e visti i segni evidenti che aveva sul volto, di sicuro qualche sberlone lo aveva preso. l’uomo era un fiume in piena, nel raccontare in un colpo solo anni di “soprusi” o comunque di atti che lui ha colto come tali. culminati nell’ennesimo alterco, ieri mattina, finito - e questa almeno, sarebbe una prima volta - in una colluttazione fisica. nella quale il settantenne ha avuto la peggio.

I carabinieri hanno seguito la procedura. l’uomo non sembrava avere patito particolari conseguenze dalle percosse subite, ma che le avesse prese era evidente. prima di tutto quindi, è stata chiamata l’ambulanza che lo ha accompagnato al pronto soccorso, per le medicazioni e tutti gli accertamenti del caso. indispensabili tra l’altro anche per dare una connotazione giuridica all’accaduto. la prognosi cambia il reato dalle semplici percosse alle lesioni. nel frattempo hanno lavorato sull’accaduto. il picchiatore sarebbe già stato individuato così come alcuni familiari che gli avrebbero dato man forte.