LA MOSTRA ALL’URBAN CENTER 

I paesaggi emozionali degli artisti Giovanazzi e Gaio

ROVERETO . Ultimi giorni per ammirare all'Urban Center la mostra "Scoprire mondi", di Diego Giovanazzi e Annamaria Gaio. È una raccolta dei lavori recenti dei due artisti, e che nello scorso anno...



ROVERETO . Ultimi giorni per ammirare all'Urban Center la mostra "Scoprire mondi", di Diego Giovanazzi e Annamaria Gaio. È una raccolta dei lavori recenti dei due artisti, e che nello scorso anno hanno girato per diverse località trentine, arrivando a Rovereto. L’esposizione è di grande impatto visivo: le dimensioni di gran parte delle opere assieme alla qualità dei colori usati dagli artisti, particolarmente luminosi e ricchi di sfumature, rende l’esperienza della visita suggestiva anche dal punto di vista emotivo. Le opere, oli su tela quelle di Annamaria Gaio e tempere su tela quelle di Diego Giovanazzi, sono il risultato di una riflessione approfondita su cosa sia il paesaggio nell’esperienza contemporanea. Nei loro lavori, spesso opposti dal punto di vista formale, paesaggio fisico e paesaggio mentale si intrecciano senza soluzione di continuità; così gli ambienti naturali e i luoghi reali che a volte si intravedono nei segni lasciati da ciascuno sulle tele, si affievoliscono sino a svanire, se non a trasmutare in altrettanti luoghi dell’immaginazione, ricreati da una fantasia vivificante che dalla memoria più intima prende a prestito emozioni, stati d’animo e vibrazioni profonde. Una simile capacità di emozionare si manifesta in entrambi gli artisti con caratteristiche diverse: si potrebbe dire in modo più attivo per l’uno e più riflessivo per l’altra, ma vivere come hanno vissuto loro in comunità alpine, vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale - con tutto ciò che questo comporta - ha segnato l’esperienza di entrambi, il loro crescere, il loro essere creativi. A contatto con la natura, l’esperienza artistica rimodella a un tempo le forme della sopravvivenza fisica e simbolica, sviluppando nuove dimensioni percettive e filosofiche. Numerosi oggetti antropologici che nel corso della storia sono giunti sino a noi e che ritroviamo là dove si sono conservate con cura le memorie di questo stretto rapporto dell’uomo con l’ambiente testimoniano questo percorso culturale. Ripensare i luoghi del nostro vivere, ridefinire relazioni, ridisegnare con arte la nostra vita, questo è sicuramente parte dello sforzo creativo degli artisti e della comunità nella quale essi vivono: essere contemporaneo, per un artista, significa oggi immaginare nuovi stati della natura umana, nuove dinamiche emozionali, nuovi approcci mentali, psicologici, nuove ipotesi di socialità. Partendo da queste premesse, i visitatori della mostra rimarranno catturati dalla potenza della natura immaginata da Annamaria Gaio, dal suo sapiente uso del colore che invade la tela, e dalle opere di grande impatto visivo di Diego Giovanazzi, che dissolve il paesaggio per restituirlo a nuova energia solare. La mostra sarà visitabile fino a domenica, dalle 16 alle 20, sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. (m.s.)













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