I Cobas: «Sacra Famiglia, subito la Rsu» 

Un terzo dei lavoratori ha richiesto le elezioni, l’azienda si rifiuta di concederle e invoca i Confederati



ROVERETO . C’è fermento alla rsa Sacra Famiglia di via Saibanti. La struttura, che ha circa 120 anziani ospiti, conta un centinaio di operatori, di cui una decina di amministrativi, ha per il momento una rappresentanza sindacale aziendale nmominata dalle segreterie dei confederati Cgil, Cisl e Uil. Appoggiandosi però ai Cobas, una sessantina abbondante di dipendenti - cioè i due terzi della forza lavoro - ha richiesto all’azienda di indire le elezioni della Rsu, in modo che siano i dipendenti stessi a eleggere i loro rappresentanti. L’azienda ha risposto esibendo un documento in cui la Uil riteneva nulla la richiesta dei Cobas, in quanto il protocollo d’intesa firmato da Cgil, Cisl e Uil il 31 maggio 2013 escluderebbe la possibilità di elezioni se non «definito unitariamente dalle organizzazioni sindacali aderenti alle confederazioni firmatarie». Per i Cobas si tratta di un atto illegittimo, che priva i lavoratori dei propri diritti. «Ci battiamo si tre fronti - spiegano i Cobas -: la turnistica, che dopo erssere stata modificatada 4+2 a 5+1 si è rivelata inadeguata sotto il profilo della sicurezza. Lo provano gli svariati infortuni avvenuti negli ultimi tempi ad operatori costretti a carichi di lavoro eccessivi. Vogliamo poi parlare di piano ferie, troppo discrezionale a sfavore di lavoratori, e infine del premio di produzione, una cifra modesta (attorno ai 120 euro l’anno) che tuttavia non èp stato mai percepito dai lavoratori». Il clima in azienda, affermabno i Cobas, «è pesante». e lo confermerebbe anche la recente affissione all’albo di comunicati dei Cobas: stracciati e fatti sparire prima che qualcuno li leggesse. «Ci sono estremi per ipotizzare l’attività antisindacale» protestano i Cobas, decisi ad arrivare in fondo alla battaglia. «Un’azienda di questo dimensioni - spiegano - non può rimanere senza una rappresentanza sindacale».













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