I Civici dettano il piano per la nuova viabilità 

«Vogliamo una città a misura di famiglia, la sperimentazione ha creato criticità Con la fine dei lavori di via Dante speriamo si torni alla normalità»



ROVERETO . L’idea, condivisa dall’associazione Civici per Rovereto che l’ha presentata ieri mattina in un documento, è quella di una nuova viabilità “al femminile”, che tenga cioè conto delle esigenze delle donne in quanto, dal punto di vista statistico, sono loro ad occuparsi dei figli e delle loro necessità. Pertanto gli spostamenti tra casa, lavoro, scuola e palestre, per esempio, sono stati i primi a risentire degli effetti negativi delle modifiche viarie dettate dal cantiere di via Dante. Patrizia Andreatta, Daniela Caresia, Annarosa Armici, Elisa Colla, Marina Francesconi, Manola Leo, Elina Massimo, Marilena Bertolini e Elena Osele rappresentano la componente femminile dei Civici. «La nostra - spiega Patrizia Andreatta - è un’idea di smart city vivibile, che combini la condivisione di vari mezzi (pubblici, bici, auto, moto) per migliorare il livello di vivibilità cittadina. L’auspicio è che a fine lavori in via Dante venga ripristinata la viabilità precedente. Non è fuoco amico nei confronti della giunta - precisa -, ma il frutto di un’analisi con occhio femminile, per una viabilità "di genere"» . L’opinione dei Civici è che il traffico cittadino vada semplificato, e i tempi di percorrenza ridotti. In concreto, gli spostamenti - in auto o in bici - vanno garantiti in maggior sicurezza e nel minor tempo possibile. L’attuale viabilità, spiegano i Civici, «risulta incomprensibile. La gente non capisce perché per percorrere un tragitto breve bisogna fare giri lunghi e tortuosi». Daniela Caresia evidenzia zone che con la sperimentazione sono diventate critiche: via Manzoni e via Tommaseo, ad esempio. O l’intersezione tra corso Rosmini e via Savioli, via Craffonara, zone a rischio per la convivenza difficile tra auto, bici e pedoni. «Non è polemica con l’amministrazione, ma un contributo per poter fare scelte adeguate alla riapertura di via Dante». La viabilità provvisoria si basa sui flussi del traffico, spiega Chicco Baroni, «ma per la vivibilità vanno considerati altri fattori, come salubrità e sicurezza. Le rotatorie " di quartiere" in qualche caso hanno velocizzato il traffico, ma solo per auto e moto, non per bici e pedoni. Speriamo che finiti i lavori si torni alla normalità». Alessandro Soini boccia senza esitazioni la “sperimentazione”: «Ha appesantito il traffico a scapito della vivibilità. Bisogna tornare indietro e trovare soluzioni migliorative». Conclude l’assessore Maurizio Tomazzoni: «Abbiamo avuto il coraggio di sperimentare. Stiamo analizzando i risultati, ci sono dati positivi e altri negativi. Noi miriamo a una città condivisa, e questa visione delle donne che lavorano contribuisce alla nostra valutazione. Ne terremo conto». (gi.l.)

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