Ex Anmil, via alla demolizione entro aprile struttura abbattuta
Ieri l’incontro tra ufficio tecnico del Comune e Patrimonio Spa, proprietaria dell’area: i lavori saranno affidati entro l’anno, il cantiere partirà tra febbraio e marzo. Tornerà ad essere zona verde
ROVERETO . Quelle che fino a qualche giorno fa erano ipotesi di massima, da ieri hanno una scadenza precisa: entro aprile l’ex Anmil sarà demolito. Lo hanno stabilito i funzionari di Patrimonio del Trentino Spa, l’azienda pubblica che è tutt’ora proprietaria dell’area al Bosco della Città, e l’ufficio tecnico del Comune nel corso di un confronto tecnico avvenuto ieri mattina. In sostanza, Patrimonio Spa sta istruendo la gara d’appalto per poter affidare le opere di demolizione. Verranno verificate le ditte in grado di assolvere al compito dal punto di vista tecnico. dopo di che si procederà all’assegnazione dei lavori, che dovrebbe avvenire entro l’anno. Tra gennaio e febbraio verrà messa in atto l’operatività cantieristica e per marzo i primi muri dell’ex Anmil dovrebbero iniziare a cadere sotto i colpi dei demolitori. «Entro aprile - spiega l’ingegner Luigi Campostrini - il lavoro di abbattimento dovrebbe essere terminato, poi entro l’autunno l’area verrà rimodellata e riportata a verde attraverso un progetto di rigenerazione strutturale». Tutto procederà secondo quanto stabilito nel protocollo d’intesa tra Comune e Provincia, e tra i punti più importanti c’è la perequazione, ossia il meccanismo compensativo attraverso il quale Patrimonio Spa cederà l’area ex Anmil alla città, in cambio di una contropartita. «La compensazione - spiega l’assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola - potrebbe avvenire attraverso crediti edilizi o lo scambio con altre aree. Non abbiamo ancora definito la modalità, ma c’è tutto il tempo per studiare una soluzione». Graziola esprime particolare soddisfazione per quello che - e pare sia la volta buona - è un intervento risolutivo sull’ex Anmil. «Siamo al dunque - commenta Graziola -, l’ex Anmil doveva essere una struttura innovativa ma si è rivelata una monumento all’incompiuta. Dopo quasi cinquant’anni, innumerevoli ipotesi sul suo reimpiego e molte amministrazioni che promettevano di occuparsene, siamo arrivati al momento decisivo. Io l’ho sempre considerato un “ecomostro”, un cimitero immobiliare, uno sfregio al territorio che oggi rappresenta una situazione di grave degrado in una delle zone verdi più suggestive della città. E al contempo anche un pericolo, visto che le strutture sono ormai allo sfacelo, dopo anni di incuria e devastazione».
Per trasportare a valle le macerie, Graziola mette le mani avanti: «Non è escluso che il passaggio di molti mezzi pesanti per sgomberare le rovine dell’ex Anmil provochi danni alla pavimentazione di piazza Rosmini, passaggio obbligato per i camion, e che pertanto a fine lavori si riveli necessario provvedere a riparare le tratte danneggiate».
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