«Alla Filarmonica  ottimi risultati e soci soddisfatti»

Rovereto. I soci "contestatori" sono solo 21, le modifiche allo statuto sono state approvate a larga maggioranza e un incarico professionale ad un direttore artistico non è una novità tra le realtà...



Rovereto. I soci "contestatori" sono solo 21, le modifiche allo statuto sono state approvate a larga maggioranza e un incarico professionale ad un direttore artistico non è una novità tra le realtà di questo tipo. Così Klaus Manfrini, direttore artistico dell'associazione Filarmonica di Rovereto, risponde ai contestatori interni all'associazione, che lamentavano convocazioni di assemblee fatte senza troppe spiegazioni, modifiche allo statuto a loro avviso poco condivise e anche esprimevano perplessità sugli incarichi professionali. «Durante l'assemblea dei soci del 17 luglio - scrive Manfrini - la bozza di statuto proposta dal consiglio direttivo, le cui motivazioni sono state approfonditamente spiegate ai presenti, è stata approvata da più di due terzi dei votanti, come previsto per garantire che ogni modifica sia ampiamente condivisa dal corpo sociale: 92 voti a favore su 134 votanti. Il “nutrito gruppo” che ha inviato la lettera di contestazione si compone di 21 soci, di cui almeno 4 “presenti” tramite delega. In democrazia è previsto che le decisioni vengano prese a maggioranza (oltretutto in questo caso qualificata). Relativamente allo svolgimento delle assemblee, i contestatori sembrano dimenticare i fatti che hanno condizionato l'esistenza di tutti noi negli ultimi mesi: l'assemblea di modifica statutaria, cui era stato fatto precedere l'invio di una bozza di Statuto sostanzialmente invariata nei contenuti rispetto a quella poi approvata (nessuno dei firmatari aveva fatto pervenire nessun tipo di commento), era stata inizialmente convocata per la fine di febbraio. Le assemblee di approvazione del bilancio e quella elettiva avrebbero quindi dovuto svolgersi nel mese di maggio. Il Covid ci ha costretti a compattare tutti gli appuntamenti. Inutile dire che la bozza di statuto è stata ampiamente revisionata dal notaio dottor Poma nelle settimane precedenti l'assemblea. Durante lo svolgimento della stessa, il presidente ha chiesto più volte se qualcuno desiderasse intervenire. C'è altresì da notare che i presenti all'assemblea di bilancio erano una trentina. In quella sede sia io che la presidente abbiamo avuto modo di presentare il lavoro fatto e i risultati ottenuti nel triennio 2017-2020. Il bilancio dell'Associazione è all'incirca triplicato (siamo passati da circa 120 mila euro del 2017 ai 190 mila del 2019, con previsione – confermata nonostante l'emergenza Covid – di chiudere a 330 mila il 2020). Il numero di appuntamenti è passato da 39 a 62, con articolazione di nuove linee progettuali. Fattore non trascurabile, nel 2020 la Filarmonica è diventata capofila di Settenovecento, festival roveretano che coinvolge altre realtà con il supporto fattivo del Comune e dell'Apt. Il pubblico dei concerti è aumentato e così quello delle scuole. In conseguenza di questi risultati e nell'intenzione di continuare, va da sé che l'apporto in termini di direzione artistica non possa più essere gestito a livello di volontariato: la Filarmonica deve essere messa in grado di affidare il raggiungimento dei propri obiettivi e poterne chiedere conto. Ultima considerazione: buona parte delle società che si dedicano alla diffusione della cultura musicale – senza andare troppo lontani, la Società Filarmonica di Trento – incarica a titolo professionale un direttore artistico. Mi auguro che il confronto possa tenersi in un clima sereno», conclude Manfrini. M.S.













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