A Rovereto il primo convegno sulle guide gastronomiche nazionali
ROVERETO. Per tre giorni Rovereto è stata la capitale del cibo, cibo da consumare passeggiando, come quello offerto in centro dalle eccellenze dello street food, e cibo stellato, come quello al...
ROVERETO. Per tre giorni Rovereto è stata la capitale del cibo, cibo da consumare passeggiando, come quello offerto in centro dalle eccellenze dello street food, e cibo stellato, come quello al centro del convegno “Le guide gastronomiche nazionali e la cucina regionale italiana”, organizzato dall’Accademia italiana della cucina, che si è svolto nella sala conferenze del Mart. Seduti per la prima volta a un tavolo - «l’organizzazione dell’incontro è stata una sfida che abbiamo accettato con entusiasmo», ha detto l’avvocato Germano Berteotti, delegato Aic di Rovereto - i curatori delle maggiori guide gastronomiche italiane: Marco Do della Michelin, Andrea Grignaffini dell’Espresso, Paolo Marchi di Identità golose, Eugenio Signoroni delle Osterie d’Italia e Lorenza Vitali del Touring, i cui interventi sono stati moderati dalla giornalista e accademica Francesca Negri.
Non di solo cibo si è però parlato nel corso dell’incontro, ma dell’importanza delle guide gastronomiche sullo sviluppo turistico e culturale del territorio. Partendo proprio dal presupposto che la cucina fa parte a pieno titolo del patrimonio culturale e delle tradizioni di una popolazione.
«Rovereto è al centro di un patrimonio molto vario in termini di paesaggio, turismo e memoria - ha detto al riguardo il sindaco Valduga - e la promozione delle risorse del territorio, tra cui l’enogastronomia, significa anche promozione sociale e della qualità della vita dei cittadini». «Era un dovere per la Provincia essere presenti a un appuntamento così importante per la cultura, perché è di cultura che qui si tratta», ha ribadito l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola. «Il valore delle guide per il territorio è un aspetto che deve essere sviluppato - ha spiegato Marco Do - ma di cui non si può dubitare: le stime dicono che in Italia l’indotto degli oltre 330 ristoranti stellati si aggira sui 282 milioni di euro». (a.t.)