«Troppa burocrazia, alle associazioni serve lo sportello»
RIVA. «Contro la burocrazia serve uno sportello unico di supporto alle associazioni»: dopo aver preso atto del grido di aiuto del club La Bacionela, a dirlo sono i consiglieri comunali rivani Luca...
RIVA. «Contro la burocrazia serve uno sportello unico di supporto alle associazioni»: dopo aver preso atto del grido di aiuto del club La Bacionela, a dirlo sono i consiglieri comunali rivani Luca Grazioli e Pier Giorgio Zambotti, preoccupati per le «difficoltà quasi surreali nel presentare tutta la documentazione corretta nei tempi necessari per far sì che il Comune dia l'autorizzazione a una manifestazione». Che fare? «In primis – sostengono i due leghisti – dovrebbero venire sempre valorizzate e quindi aiutate le associazioni che lavorano sul territorio con lo scopo di dare un contributo alla nostra città e alla nostra gente, per rendere più vivibile e conviviale l’aggregazione tra le persone. In seconda battuta, ma assolutamente non meno importante, dovrebbe essere allestito uno “sportello unico” per le associazioni, come avviene in tante altre località, il quale deve avere il compito di sbrigare tutte le pratiche burocratiche richieste per gli eventi, dall’inquinamento acustico alla somministrazione di cibo e bevande, dall’occupazione del suolo pubblico al patrocinio e alle ordinanze per la viabilità, considerando anche le molteplici criticità della ztl del centro cittadino. Questa soluzione, oramai più che necessaria per la vita delle associazioni, porterà innumerevoli vantaggi, tra cui tempi ristretti e zero errori. Lo sportello poi si potrebbe fare carico di mantenere le relazioni con il Commissariato del Governo per il piano sicurezza, oggi più che mai da curare con estrema attenzione. L’amministrazione comunale deve necessariamente farsi carico della semplificazione burocratica, per rendere il volontariato più snello e semplice e – concludono Grazioli e Zambotti – per evitare che un domani non così lontano associazioni come la Bacionela e molte altre finiscano una volta per tutte di dare colore alla nostra città». (m.cass.)