RIVA. La Ponale compie gli anni il 14 luglio, avendo ricevuto l’autorizzazione necessaria alla sua costruzione il 14 luglio 1847: quest’anno ne compie 171 ma ne dimostra 14, come ricordano gli “inventori” del Comitato Giacomo Cis riferendosi alla sua trasformazione in sentiero nel 2004 e da allora ha visto centinaia di migliaia di persone passare a piedi o in bicicletta, trasformandosi in una delle mete quasi obbligatoria di residenti e turisti. Ma la memoria locale che ogni tanto riemerge va a quando la Ponale era una strada con il passaggio di camion e corriere e con avventure e aneddoti su manovre incredibili sotto le rocce della Rocchetta incombenti e lo strapiombo che si spalancava sotto gli sguardi terrorizzati dei passeggeri.

Per festeggiare il grande traguardo è stata organizzata una bella festa di compleanno che è andata in scena sabato a cura di Rete Museale Ledro, Mondo Ponale e Comitato Giacomo Cis, in collaborazione con TtrAM, il museo della Trentino Trasporti. L’iniziativa ha preso le mosse dalle memorie degli autisti che giornalmente facevano la Ponale con il proposito di rivivere in diretta con alcuni di loro questi ricordi con la sagoma di una corriera per far capire le dimensioni di questi mezzi. All’inizio del sentiero, per tutto il giorno, ha sostato un vecchio autobus Fiat 626 degli anni ’40 messo eccezionalmente a disposizione da Trentino Trasporti. Oltre al corteo, accompagnato dal Corpo Bandistico della valle di Ledro, anche l’apertura della galleria Panda della Gardesana per la prima volta dopo una quindicina di anni: un piccolissimo assaggio di cosa potrà essere l’apertura della ciclabile del Garda.

Le prime automobili sulla Ponale transitarono nel 1891 e, superato il secolo, nel 1911 vennero allestite regolari corse di automessaggerie postali. Quando si concluse la Prima guerra mondiale finalmente la strada del Ponale tornò ad essere la principale via di transito tra la vallata del Sarca e quella di Ledro e ricominciarono a percorrerla dei mezzi motorizzati di trasporto pubblico. Le autocorriere della ditta Leonardo Leonardi di Riva, che avevano sostituito le automessaggerie postali, compivano il percorso da Riva fino ai paesi della valle del Chiese con corse giornaliere di linea, trasportando merci e passeggeri. Con il trascorrere degli anni, la strada vide aumentare sempre più il transito e, nonostante la sua carreggiata non superasse i metri 5,50 in larghezza e le sue curve in certi punti fossero difficoltose, essa rispose egregiamente agli scopi per cui era stata costruita, fino a veder transitare negli ultimi anni (anni ’80) addirittura camion rimorchio.