«Siamo per il dialogo: il ricorso si può ritirare»
Hager e soci chiedono l’annullamento della delibera del consiglio comunale contraria al loro progetto: «Non è un’aggressione, ma la tutela dei nostri diritti»
RIVA. «Il ricorso al Tar si è reso necessario perché dobbiamo difendere i nostri interessi anche di fronte ai soci che rappresentiamo. Ma crediamo ancora nella possibilità di aprire un dialogo con l’amministrazione comunale per trovare una soluzione il più possibile condivisa, senza che sia un tribunale a decidere al posto nostro. I ricorsi si possono sempre ritirare». Non erano certo un mistero le intenzioni di Heinz Peter Hager di ricorrere al tribunale amministrativo contro il no del consiglio comunale di Riva al suo piano per il recupero dell’ex Cattoi. Anche perché era una strada pressoché obbligata per il commercialista bolzanino a capo della cordata che un anno fa ha acquisito, all’asta, l’area di viale Rovereto, altrimenti avrebbe significato la rinuncia ad ogni diritto volumetrico. La presentazione del ricorso è avvenuta praticamente allo scadere dei termini di legge, ovvero entro i sessanta giorni dalla notifica del diniego da parte del consiglio comunale al piano di comparto di Hager e soci, in primis l’arcense Paolo Signoretti. «L’iniziativa non va certo vista come un’aggressione contro il Comune - spiega il commercialista ed imprenditore altoatesino - ma vuole essere una difesa dei nostri diritti sotto il profilo civilistico. Il nostro obiettivo è riqualificare l’area anche per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e lo vogliamo fare d’intesa con l’amministrazione comunale».
Nel ricorso al Tar di Trento i legali di Hager hanno chiesto l’annullamento della delibera consiliare ma non la sospensiva, dunque finché i giudici non si esprimeranno al riguardo non ci saranno conseguenze sul provvedimento adottato dal consiglio comunale rivano. «Se ci verrà data ragione la delibera non avrà più valore e così potremo presentare i progetti per la concessione edilizia - prosegue Heinz Peter Hager - ma siamo fiduciosi di non dover arrivare fino a quel punto perché penso che sia interesse di tutti che quella zona venga riqualificata. Negli ultimi mesi si è discusso dell’esigenza di avviare un ragionamento su tutta la zona della fascia lago. La nostra apertura al dialogo rimane così come la volontà di rivedere un piano attuativo che è stato confezionato dieci anni fa. E anche la disponibilità a modificare il nostro primo progetto, che si rifà ad un piano approvato nel 2007, ovviamente mantenendo i diritti edificatori previsti. Ma nessuno, oggi, potrebbe pensare, ad esempio, di realizzare un parcheggio a raso di fronte al lago. Siamo convinti delle nostre ragioni ma vogliamo evitare di arrivare davanti ad un giudice, tenendo presente che dopo il Tar c’è anche il Consiglio di Stato. Il Comune deve mettere mano al piano entro dicembre, siamo disponibili a ragionare assieme. E confermo la nostra disponibilità ad incontrare il consiglio comunale oppure la giunta. Finora, nelle operazioni intraprese a Bolzano e a Rovereto, siamo sempre riusciti a lavorare di concerto con il pubblico, perché a Riva non dovrebbe accadere lo stesso?». (gl.m.)