Santi riparte dalle frazioni ed è pronta a fare dei «sacrifici» 

Dopo il voto. La candidata sindaco del centrodestra autonomista ha ricevuto le telefonate del presidente Fugatti e degli amici: «Il mio obiettivo è scalzare Mosaner e per questo risultato  sono pronta a compromessi». Intanto il sindaco avvia gli incontri con le liste della coalizione 


Nicola Filippi


Alto garda. Telefonate di sostegno, per andare avanti verso l’obiettivo finale: la conquista del palazzo Municipale. Sia il sindaco uscente Adalberto Mosaner sia il candidato del centro destra autonomista Cristina Santi, che si sfideranno all’ultima preferenza nel ballottaggio del prossimo 4 ottobre, si stanno preparando a studiare le mosse migliori per portare a casa il risultato sperato. Ieri sera, nella sede del Pd, lunnga riunione a porte chiuse con il sindaco Mosaner, il presidente Pellegrini di Fierecongressi e l’avvocato Ilaria Torboli, presidente della Lido, per analizzare il voto.

«Il voto va sempre accettato ed è una buona cosa la partecipazione, ci vorrebbe anche altro - spiega il sindaco uscente Mosaner -, ma va sempre apprezzata la volontà dell’elettore che va a votare, è un segno importante per la democrazia, esercita un diritto che è anche un dovere. è bene che sia con una buona partecipazione. Questo è un fatto che va colto sempre con favore». La concomitanza del referendum non ha inciso sull’andamento del voto, ammette Mosaner. «Le preferenze che hanno avuto alcuni candidati dello schieramento che mi sostiene dice anche di no, se mettiamo in proporzione i voti del Pd della volta scorsa con questa volta e il rapporto voto-preferenza è addirittura superiore rispetto alla volta scorsa, di molto. Il Pd ha espresso delle belle preferenze a Riva, con i suoi candidati».

Si aspettava qualcosa di più dalle altre liste civiche che l’appoggiavano? «Non posso lamentarmi, io ho detto che mi aspettavo qualcosa di più, generalizzato, partendo anche dal nostro Pd. Che il quadro fosse frammentato ha notevolmente inciso. Proporzionalmente, guardando Trento e Rovereto, 18 liste sono tante.

La frammentazione del centro autonomista con il candidato sindaco Mauro Malfer può aver contribuito al mancato successo? «Io ho messo insieme tutto quello che c’è a sinistra del Pd e anche due liste che sono al di là del Pd, con il quadro complessivo che è la rappresentazione di un centro sinistra. C’era un centrosinistra, un centro con l’apporto del Patt e la destra. In questo voto di centro, all’interno del quale noi avevamo avuto precedentemente i voti, stavolta hanno fatto la corsa per l’altro candidato».

«Ora va fatto uno sforzo ulteriore di riflessione di natura politica», guardando anche il risultato ottenuto dalla coalizione di centrosinistra autonomista nelle città di Trento, Rovereto e Pergine, conclude Mosaner.

Anche l’avversaria, Cristina Santi, si è incontrata ieri sera con la coalizione. «Oggi ho sentito al telefono tutta la giunta provinciale, dal presidente Fugatti, alla mia capogruppo Mara Dalzocchio fino al segretario Bisesti - racconta - ho dormito serena, come ho sempre fatto in questo periodo. Stasera (ieri, ndr) faccio il punto con la mia coalizione, dopodiché, visto che mi sono sentita con Malfer, ma per una telefonata cordiale, penso che ci sarà l’occasione per incontrarsi, ovviamente, nelle prossime ore. Poi credo che continuerò a fare quello che ho sempre fatto, lavorando sul territorio, a contatto con la gente. In particolare nelle frazioni, nelle quali ho avuto un buon risultato e dove ritengo che la mia presenza sia fondamentale. Organizzerò anche qualche incontro».

Sempre in mezzo alla gente, conferma l’antagonista di Mosaner, «perché vorrei che passasse il messaggio che se divento sindaco, nelle frazioni io convocherò i consigli comunali, perché io voglio che la gente sia informata, sempre e costantemente dei nostri lavori. Io sono andata nelle frazioni ad ascoltare i loro problemi, li ho ascoltati. E mi hanno premiato. Ora ritengo doveroso ringraziarli e sarò presente anche per il ballottaggio». Quali obiettivi si è posta? «Per me il risultato massimo è scalzare Mosaner, probabilmente potrei dover accettare qualche compromesso, ma perché punto al risultato massimo. Lavoro per questo. Per tappe, ma con quest’ottica di mandare a casa Mosaner. Da sola sarà difficile, ma cercherò la condizione migliore per la mia coalizione».













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