«Prima di altri passi avventati portate la Variante 13 in aula» 

La polemica. Il Pd di Riva attacca la giunta Santi per «l’approccio da trattativa privata» con la proprietà dell’ex Cattoi «Non a caso al tavolo c’era il consigliere commercialista. L’unica via è la pianificazione urbanistica, quindi l’esproprio»


MATTEO CASSOL


Riva. «Trattativa con i privati con ipotesi di acquisto o permuta dell’ex Cattoi? Se veramente si vuole il verde pubblico, l’unica via è la pianificazione urbanistica»: lo dicono dal Pd di Riva, in risposta alle dichiarazioni di ieri da parte della Giunta dopo il secondo incontro con la proprietà dell’area (che peraltro, come riferito su queste pagine, ha escluso la possibilità di vendere e considererebbe solo una permuta parziale, volendo mantenere una parte su cui costruire).

«Pare di scorgere in questa fase – argomentano dal Partito Democratico rivano – un approccio al tema della gestione della cosa pubblica che più si addice al mondo degli affari in ambito privato e delle società di capitali che di un ente pubblico, e non a caso abbiamo anche notato la presenza al tavolo del commercialista (il riferimento è al consigliere Lorenzo Prati, ndr) che pare abbia sostituito in toto la figura del funzionario pubblico. Un approccio da trattativa privata che non ci pare abbia le condizioni giuridiche sulle quali poggiare e che pone invece il pubblico in una condizione di totale subalternità nei confronti del privato».

Al sindaco Santi e all’assessore Malfer, che hanno sottolineato la volontà di sancire la non edificabilità dell’area, dal Pd rispondono che «l’ex Cattoi non è edificabile da marzo 2017, altrimenti l’amministrazione non si troverebbe ad avere discrezionalità sulla questione e i volumi tanto agognati dalla proprietà sarebbero già realizzati. Dichiarare che il proprietario ha, come scelte, la vendita o la permuta, equivale a dare due possibilità di pagamento per un esproprio. Partendo da questo assunto, se veramente si vuole il verde pubblico tutelando gli interessi dei cittadini, l'unica via percorribile, peraltro chiaramente indicata dalle leggi e dal buonsenso, è la pianificazione urbanistica, a seguito della quale i valori di un eventuale successivo esproprio vengono fissati dall’ufficio espropri della Provincia, così come la permuta avrebbe come valutazione una perizia asseverata. Scopriamo che nella “Srl Riva del Garda” di Santi le cose funzionano diversamente: le due parti si incontrano in un ufficio e decidono così il futuro della città; senza nemmeno sapere se sono mele o pere (l'area non ha ancora una destinazione), chiedono all'altra parte di scegliere una permuta o la vendita, affermando che "serviranno tempi non brevi". Già, lo pensiamo anche noi, e oltre alla propaganda lo sapeva anche l'attuale maggioranza: procedere in questo modo rischia solo di far dilatare i tempi, a meno che non ci siano altri obiettivi».

Dal Pd concludono con tre domande: «Perché dopo tre anni in cui si è detto "no all'esproprio" e "i proprietari devono poter costruire qualcosa" arrivando per questo a far saltare la variante e a spaccare una coalizione ora si parla di "vendita o permuta" (ossia il modo di pagare l'esproprio)? Perché si ipotizza di lasciare ai privati qualche pezzo storico e culturale della città invece che comprare l'area attingendo dal cospicuo “tesoretto” ereditato dalla precedente amministrazione? E in che modo la sindaca, l’assessore all’urbanistica e un consigliere comunale (e qui ci si domanda a quale titolo partecipi all’incontro, non avendogli la sindaca conferito alcuna delega) riescono prima di pianificarla a dare un valore dell'area sul quale basare una trattativa? Al netto dei modi assolutamente censurabili, non possiamo che essere d'accordo con la sindaca sulla destinazione urbanistica, che è esattamente quanto da noi pianificato un anno fa. Ma, visto che i tempi "non saranno brevi", prima di altri passi avventati invitiamo caldamente l'amministrazione a portare la variante 13 in commissione e in Consiglio, collocando l'importante questione su un iter urbanistico degno del Comune di Riva».

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