Polemiche per il rinnovo della concessione al “Caffè Trentino”
Arco. Le conseguenze di tre mesi di lockdown per l’emergenza sanitaria da Covid-19 sull’economia delle nostre imprese hanno provocato un «vero e proprio shock» sul tessuto economico, con una...
Arco. Le conseguenze di tre mesi di lockdown per l’emergenza sanitaria da Covid-19 sull’economia delle nostre imprese hanno provocato un «vero e proprio shock» sul tessuto economico, con una contrazione dei consumi e un aumento dei costi di gestione. Uno scenario complicato che le amministrazioni locali stanno combattendo mettendo mano agli avanzi di bilancio per creare misure economiche a parziale ristoro dei mancati guadagni degli imprenditori e delle famiglie. In questo alveo si inserisce la delibera della giunta Betta, esecutiva dal 3 settembre scorso, che concede alla società di Carlo Donegani, concessionario del bar Trentino, in piazza III Novembre, il prolungamento di due anni del contratto di gestione dei locali comunali che accolgono il bar (sino al 30 novembre 2028), e la compartecipazione alle spese per una serie di migliorie: l’ammodernamento degli infissi e la costruzione di una veranda esterna. Non parliamo di bruscolini. Il concessionario, nella domanda inviata il 28 aprile e prevenuta il giorno dopo in Comune tramite lo studio legale Dalponte di Riva, allegava i preventivi di spesa: 10.180 euro per la sostituzione dei serramenti e 26.030 euro per la veranda esterna. Il 18 agosto i due interventi hanno ottenuto il parere favorevole dall’Area tecnica comunale. Come il via libera ai lavori anche da parte della Soprintendenza per i Beni culturali. Il passo successivo è l’attuale delibera della giunta. Ad unanimità, vengono concessi il prolungamento del contratto e la compartecipazione alle spese: 23.195 euro in totale.
Apriti cielo. La notizia della delibera “indispettito” (per usare un eufemismo) i colleghi di settore di Donegani e ha mandato su tutte le furie le opposizioni. Giovanni Rullo, gruppo misto, chiede di «conoscere le dimensioni di questa veranda che rischia di essere molto impattante. La motivazione addotta dalla giunta per il prolungamento del contratto e concessione veranda sarebbe la richiesta presentata dalla ditta per le difficoltà conseguenti alla chiusura imposta per 3 mesi dall'emergenza e le regole di distanziamento imposte dalle norme anti Covid - spiega Rullo - In primo luogo risulta evidente che le conseguenze pesanti sui propri conti le hanno subite tutti gli esercizi pubblici di Arco, ciò nonostante ognuno con il suo spirito imprenditoriale vi ha fatto fronte come meglio ha potuto. In secondo luogo non sembrano essere arrivate al momento simili richieste da parte dei concessionari degli altri stabili comunali dati in gestione: chiosco dei giardini, Malga Zanga, Caffé del Casinò e in ogni caso per spirito di imparzialità la giunta comunale farebbe bene a concedere a tutti le stesse condizioni e quindi pari trattamento - conclude Rullo -. Infine sembra davvero inopportuno concedere una concessione ad personam di questo tipo a pochi giorni dal voto, perché qualche cittadino potrebbe anche leggerla con malizia». N.F.