Nuovo Palacongressi, le verità 

Il caso a Riva. Non si placano le polemiche per il taglio degli alberi dal parco Lido nord. La sezione Pd locale replica alle accuse dell’associazione Pinter e de “La Ninfea”: «Chi ha fatto queste scelte sono Malfer e Molinari, allora sindaco»


MATTEO CASSOL


Riva. Non si placano le polemiche sulla “sparizione” del parco Lido nord (area cani compresa), con il taglio di piante ad alto fusto vecchie anche mezzo secolo per far spazio all’ampliamento del Palacongressi. Negli interventi ospitati ieri su queste pagine (associazione Pinter e La Ninfea), così come nei commenti sui social, si tende a dare la colpa all’amministrazione in carica fino a poche settimane fa e si citano Mosaner e il Pd. Pd che si smarca dalle accuse e fa il nome dei principali responsabili del progetto (relativo anche al nuovo teatro con la sua contestata torre scenica): l’attuale assessore all’urbanistica Mauro Malfer e il mentore (nonché candidato sindaco poi ritiratosi e sostituito dallo stesso Malfer) del polo civico autonomista Claudio Molinari.

«È vero – scrivono dal direttivo del Partito Democratico rivano – che le scelte sono da far ricadere su precedenti amministratori, ma su quelli che realmente le hanno compiute, e che invece oggi pare vogliano disconoscerle. Quelli che “a volte ritornano”. Con ruoli di primo piano per alcuni e più o meno defilati per altri. La vicenda parte da lontano (oggi qualcuno dà la colpa al Pd, che a quel tempo manco era nato). Il bando del concorso internazionale di progettazione del nuovo polo congressuale (quello che oggi è bene ricordare è cantierizzato su incarico della Provincia tramite la sua società) è del marzo 2007 ed era stato emesso da Garda Trentino Fiere spa a firma dell’allora presidente Mauro Malfer. Arriviamo poi al febbraio del 2008 e si riscontra che Garda Trentino Fiere sottoscrive, sempre a firma di Malfer, l’atto di convenzione di progettazione preliminare del nuovo teatro cittadino con lo studio tecnico Piuarch srl che in precedenza era risultato vincitore del concorso di progettazione internazionale. Progetto che una volta elaborato, e che di fatto è il medesimo progetto che oggi è stato appaltato, è stato inviato dallo stesso Malfer all’allora sindaco di Riva Claudio Molinari per la presentazione dell’elaborato al Consiglio comunale di allora. Con la consegna del progetto preliminare è stato realizzato un plastico dell’area, visibile ancora oggi al Palazzo dei congressi, dove si può notare con tutta chiarezza la rispondenza con il progetto esecutivo ora appaltato. E si può notare che le aree di ingombro della struttura sono identiche e che non cambierebbero nemmeno, ovviamente, se si abbassasse la torre scenica o si spostassero i parcheggi interrati come qualcuno oggi ventila».

C’è da dire che Molinari, all’epoca, era sostenuto da attuali esponenti “dem” (Adalberto Mosaner, allora Ds, era vicesindaco e Alessio Zanoni, allora Margherita, consigliere), oltre che da figure oggi su altri fronti: Paolo Matteotti (che in questi giorni si è scagliato contro il taglio dei platani) era assessore, l’attuale assessore leghista Luca Grazioli era consigliere di maggioranza così come Franco Gatti, Salvador Valandro e Piergiorgio Zambotti, mentre Marco Tanas (a sua volta eletto in maggioranza nel 2005) era presidente della Lido. Per questo il direttivo Pd parla di scelta all’epoca ampiamente condivisa: «Nei vari programmi elettorali quest’opera era sempre stata inserita, per giungere poi a una decisione politica tramite il voto, nel 2008, del Consiglio comunale. Quello che succede oggi è l’esito di scelte condivise a suo tempo dalla città».

Comprensibile che da allora qualcuno possa aver cambiato idea, anche perché, come sottolineato dallo stesso Matteotti, nel frattempo la sensibilità ambientale è mutata. Molto meno comprensibile come possa partire oggi il cantiere di un’opera progettata e approvata una dozzina di anni fa.

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