Islam e Cristianesimo, la strada del dialogo
Questa sera dai Missionari Verbiti il confronto tra Alessandro Martinelli e Nibras Breigheche
RIVA. Alessandro Martinelli, oggi referente del servizio Caritas diocesana e per anni attivo nel dialogo ecumenico e interreligioso, e Nibras Breigheche, mediatrice interculturale e cofondatrice dell’Associazione islamica italiana, sono i protagonisti dell’incontro odierno (ore 20.30, ingresso libero) nella Sala Dialogo dei Missionari Verbiti dal titolo “Quale dialogo per una vera convivenza”, nell’ambito della rassegna “Scrutare Orizzonti”.
«Sette anni or sono - scrive padre Franco Maronese - abbiamo accolto per la prima volta i nostri Fratelli Musulmani per la loro preghiera nella nostra casa o meglio scuola, dopo aver ottenuto l’accordo della Diocesi e della comunità dei Missionari Verbiti. Da allora abbiamo sempre continuato con varie conferenze, incontri, dibattiti, mostre ed esposizioni a dialogare con tutti e ad approfondire tematiche attuali. Si sono succeduti vari relatori e testimoni del nostro tempo, che ci hanno aiutato a riflettere. “Cercare e promuovere una comunità accogliente, in grado di costruire legami intorno a giovani e adulti per rispondere ai disagi esistenziali della società contemporanea” è stato sempre il nostro obiettivo. Anche in questo settimo ciclo di conferenze, ricordando che nel 2019 ricorre l’anniversario degli 800 anni in cui s. Francesco si recò in visita dal Sultano Ayyubid Al Kamel a Damieta per rivolgere un appello per la pace e il dialogo e allontanare violenze e guerre, desideriamo promuovere l’incontro con la professoressa Nibras Breigheche e Alessandro Martinelli. Il nostro tempo e la nostra società hanno bisogno di approfondire queste tematiche per due motivi. In primo luogo non esiste alternativa al dialogo tra tutte le civiltà della terra al fine di allontanare il pericolo di guerre e incomprensioni; in secondo luogo - conclude Maronese - le religioni devono collaborare unitariamente per risolvere i problemi nella maniera più pacifica e rispettosa possibile».